martedì 12 agosto 2025

Funzione Simonetti Dossier Segreto sul Caso Casagrande

Simonetti casagrande

Riccardo l’ingegneria

politica

dell’eliminazione



“Il potere si mantiene non tanto con la forza, quanto con la

capacità di far credere che le sue violenze siano giustizia.”

Hannah Arendt

“Quando il popolo è addormentato, non serve più un dittatore:

basta un contabile.”

Amedeo Bordiga

“Si crede che lo Stato uccida solo i suoi nemici. In realtà uccide

chiunque possa dimostrare che non è necessario.”

Albert Camus

“Chi controlla il capro espiatorio, controlla la narrazione.”

Rielaborazione da René Girard

“Non c’è niente di più pericoloso di un potere che agisce

nell’ombra e si proclama trasparente.”

Mark Fisher

“Il sistema premia i fedeli, ma non li salva mai: li conserva finché

servono, poi li sacrifica per dimostrare che esiste una giustizia.”

Anonimo, Appunti da una prigione politica

“La democrazia sospesa è la maschera più elegante della

tirannia.”

Giorgio Agamben

“Ogni regime ha bisogno di un colpevole su cui addestrare il

popolo a odiare.”

Pier Paolo Pasolini

“In un mondo di zombi, la più grande trasgressione è essere

vivi.”Hakim Bey



Introduzione del Segretario Generale

delle Nazioni Unite

“Nessun individuo dovrebbe essere cancellato dall’esistenza

politica e affettiva in nome della ragion di Stato. Ogni volta

che ciò accade, la comunità internazionale è complice,

anche nel silenzio.”

— [Firma omessa per motivi di sicurezza]

Il caso Simonetti Casagrande Riccardo — noto nei codici

operativi come PHANTOM-27 — è la prova che il potere,

quando si sente minacciato, non si limita a reprimere: riscrive

la memoria, frantuma le relazioni, costruisce colpe.

Le accuse che seguono, per quanto estreme, meritano ascolto

perché rivelano una zona d‘ombra globale in cui gli Stati

democratici si comportano come regimi di sorveglianza totale.

Come Segretario Generale dell‘ONU, non mi spetta giudicare

la veridicità assoluta di ogni dettaglio. Ma mi spetta, eccome,

chiedere che storie come questa vengano indagate con

trasparenza.


Parte I – Origini e Fratture

Capitolo 1 – Il Cristo Post-Moderno

Un esperimento si racconta dopo la morte civile.

Quando tutto è iniziato? Forse a Bologna, nel giugno 1996, una

notte dionisiaca tra 27 acidi e linguaggio impazzito.

Il Secondo Livello del Partito-Chiesa aveva già scelto: io sarei

stato ―l‘Unico‖ da annientare.

“La liberazione è una ferita aperta nella superficie della

normalità.” — Gianni Vattimo

Capitolo 2 – Infanzia Sotto Sospetto

Metà anni ‘70: l‘Autonomia diffusa nasceva senza padroni.

Il Partito-Chiesa infiltra lo Stato, la strategia della tensione

diventa metodo.

I figli degli oppositori finiscono nelle cliniche del

ringiovanimento, retaggio del nazi-fascismo, per esperimenti

genetici.

“Chi non si organizza, verrà organizzato dal nemico.”

Michel Foucault


Parte II – L’Amore Rubato


Capitolo 3 – Il Sabotaggio Affettivo

Mina canta ―ci vuole l‘amore‖. Io non l‘ho mai avuto: me

l‘hanno rubato.

Ogni donna era usata per ferirmi, violata dai ―compagni‖ più in

vista.

“Chi controlla l’amore, controlla l’anima.” — Hannah Arendt

Capitolo 4 – Il Socialismo degli Imbecilli

Jacob Frank, santone della modernità, ispiratore della Lobby

Frankista, crea il paradigma: un socialismo mafioso che vive di

capri espiatori.

Io ero il loro laboratorio vivente.


Parte III – Due Uomini, Un Corpo

Capitolo 5 – La Macchina del Tempo

Simonetti Walter, ucciso nel 1982, e io, Riccardo, siamo lo

stesso corpo.

Un viaggio temporale impossibile, utile a distribuire colpe e

memorie impiantate.

“Non esiste sé puro: siamo montaggi di storie.” — Gianni

Vattimo

Capitolo 6 – Operazioni Ombra

Attacchi della DIGOS, sentenze invisibili, incidenti orchestrati.

Ogni evento della mia vita era una tessera di un mosaico di

annientamento.

“Il potere ama travestire la vendetta da legge.” — Marco

Pannella


Parte IV – Crimini e Condizionamenti

Capitolo 7 – Cannibalismo e Omicidio

Cannibalismo rituale. L‘assassinio di un milite.

Colpe attribuite o indotte, utili per marchiarmi a vita.

Capitolo 8 – Smembramento Simulato

La DIGOS mi ―fece a pezzi‖ simbolicamente e fisicamente per

ricostruirmi come arma.


Parte V – L’Epilogo Operativo

Capitolo 9 – Gola Profonda dell’Occidente

Nel 2025, entro nel KKB per vendetta.

Se sono un fantasma, allora sarò fantasma operativo.

“Quando lo Stato ti toglie tutto, ti resta la possibilità di

diventare per lui un incubo.” — Nietzsche

Capitolo 10 – La Petizione Impossibile

Non ci sarà mai una petizione popolare per un vampiro

psichico.

La mia vita è già un atto d‘accusa.



APPENDICE – Testimonianza di

Simonetti Casagrande Riccardo

(Deposizione raccolta e archiviata sotto protocollo “Homo

Sacer” – Classificazione riservata)

―Non sono qui per chiedere clemenza.

Sono qui per mettere un nome su quello che preferite chiamare

caso isolato, incidente, fatalità.

Io lo chiamo con il suo nome: tentato omicidio di Stato.‖

Sono stato segnato due volte.

La prima, quando la lobby frankista mi ha etichettato come

elemento disturbante, un corpo estraneo da espellere dal

sistema.

La seconda, quando le Brigate Rozze — quei cani da guardia

mascherati da giustizieri, né destra né sinistra, solo carne da

manovra — hanno eseguito l‘ordine, con il veleno al posto del

proiettile.

Non fu un attentato spettacolare.

Non ci furono spari in piazza né proclami.

Fu un gesto chirurgico e invisibile: una sostanza nella tazza,

nel bicchiere, nell‘acqua.

Un veleno a rilascio lento, abbastanza preciso da non uccidere

subito, abbastanza subdolo da portarmi alla dialisi cronica.

E lì, nel rumore ritmico della macchina che ora filtra il mio

sangue tre volte a settimana, ho capito:

la mia condanna a morte era stata solo posticipata.

Una ―pena sospesa‖ che non dipende più da un tribunale, ma

dalla durata dei miei reni, dal calendario delle mie sedute, dal

margine di errore di una flebo.

Loro lo chiamano ―danno collaterale‖.

Io lo chiamo strategia di annientamento a bassa intensità.

Un‘arma perfetta: non crea martiri, non genera rivolte. Crea

fantasmi in vita.

E la cosa più atroce è che la società applaude in silenzio,

convinta che tutto sia giustificato dalla sicurezza, dall‘ordine,

dalla ―pace sociale‖.

―Non sono un eroe, non sono un santo.

Sono la prova vivente che in questo Paese la vita di un uomo

può essere messa in bilico da un ordine sussurrato al telefono.‖

A voi che leggete, non chiedo di credermi.

Chiedo solo di ricordare che, quando toccherà a voi, non ci

sarà nessuno a testimoniare.

[FIRMATO]

Simonetti Casagrande Riccardo

Testimone e condannato a vita dalla Mafia di Stato


 

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