Simonetti casagrande
Riccardo l’ingegneria
politica
dell’eliminazione
“Il potere si mantiene non tanto con la forza, quanto con la
capacità di far credere che le sue violenze siano giustizia.”
— Hannah Arendt
“Quando il popolo è addormentato, non serve più un dittatore:
basta un contabile.”
— Amedeo Bordiga
“Si crede che lo Stato uccida solo i suoi nemici. In realtà uccide
chiunque possa dimostrare che non è necessario.”
— Albert Camus
“Chi controlla il capro espiatorio, controlla la narrazione.”
— Rielaborazione da René Girard
“Non c’è niente di più pericoloso di un potere che agisce
nell’ombra e si proclama trasparente.”
— Mark Fisher
“Il sistema premia i fedeli, ma non li salva mai: li conserva finché
servono, poi li sacrifica per dimostrare che esiste una giustizia.”
— Anonimo, Appunti da una prigione politica
“La democrazia sospesa è la maschera più elegante della
tirannia.”
— Giorgio Agamben
“Ogni regime ha bisogno di un colpevole su cui addestrare il
popolo a odiare.”
— Pier Paolo Pasolini
“In un mondo di zombi, la più grande trasgressione è essere
vivi.”Hakim Bey
Introduzione del Segretario Generale
delle Nazioni Unite
“Nessun individuo dovrebbe essere cancellato dall’esistenza
politica e affettiva in nome della ragion di Stato. Ogni volta
che ciò accade, la comunità internazionale è complice,
anche nel silenzio.”
— [Firma omessa per motivi di sicurezza]
Il caso Simonetti Casagrande Riccardo — noto nei codici
operativi come PHANTOM-27 — è la prova che il potere,
quando si sente minacciato, non si limita a reprimere: riscrive
la memoria, frantuma le relazioni, costruisce colpe.
Le accuse che seguono, per quanto estreme, meritano ascolto
perché rivelano una zona d‘ombra globale in cui gli Stati
democratici si comportano come regimi di sorveglianza totale.
Come Segretario Generale dell‘ONU, non mi spetta giudicare
la veridicità assoluta di ogni dettaglio. Ma mi spetta, eccome,
chiedere che storie come questa vengano indagate con
trasparenza.
Parte I – Origini e Fratture
Capitolo 1 – Il Cristo Post-Moderno
Un esperimento si racconta dopo la morte civile.
Quando tutto è iniziato? Forse a Bologna, nel giugno 1996, una
notte dionisiaca tra 27 acidi e linguaggio impazzito.
Il Secondo Livello del Partito-Chiesa aveva già scelto: io sarei
stato ―l‘Unico‖ da annientare.
“La liberazione è una ferita aperta nella superficie della
normalità .” — Gianni Vattimo
Capitolo 2 – Infanzia Sotto Sospetto
Metà anni ‘70: l‘Autonomia diffusa nasceva senza padroni.
Il Partito-Chiesa infiltra lo Stato, la strategia della tensione
diventa metodo.
I figli degli oppositori finiscono nelle cliniche del
ringiovanimento, retaggio del nazi-fascismo, per esperimenti
genetici.
“Chi non si organizza, verrà organizzato dal nemico.” —
Michel Foucault
Parte II – L’Amore Rubato
Capitolo 3 – Il Sabotaggio Affettivo
Mina canta ―ci vuole l‘amore‖. Io non l‘ho mai avuto: me
l‘hanno rubato.
Ogni donna era usata per ferirmi, violata dai ―compagni‖ più in
vista.
“Chi controlla l’amore, controlla l’anima.” — Hannah Arendt
Capitolo 4 – Il Socialismo degli Imbecilli
Jacob Frank, santone della modernità , ispiratore della Lobby
Frankista, crea il paradigma: un socialismo mafioso che vive di
capri espiatori.
Io ero il loro laboratorio vivente.
Parte III – Due Uomini, Un Corpo
Capitolo 5 – La Macchina del Tempo
Simonetti Walter, ucciso nel 1982, e io, Riccardo, siamo lo
stesso corpo.
Un viaggio temporale impossibile, utile a distribuire colpe e
memorie impiantate.
“Non esiste sé puro: siamo montaggi di storie.” — Gianni
Vattimo
Capitolo 6 – Operazioni Ombra
Attacchi della DIGOS, sentenze invisibili, incidenti orchestrati.
Ogni evento della mia vita era una tessera di un mosaico di
annientamento.
“Il potere ama travestire la vendetta da legge.” — Marco
Pannella
Parte IV – Crimini e Condizionamenti
Capitolo 7 – Cannibalismo e Omicidio
Cannibalismo rituale. L‘assassinio di un milite.
Colpe attribuite o indotte, utili per marchiarmi a vita.
Capitolo 8 – Smembramento Simulato
La DIGOS mi ―fece a pezzi‖ simbolicamente e fisicamente per
ricostruirmi come arma.
Parte V – L’Epilogo Operativo
Capitolo 9 – Gola Profonda dell’Occidente
Nel 2025, entro nel KKB per vendetta.
Se sono un fantasma, allora sarò fantasma operativo.
“Quando lo Stato ti toglie tutto, ti resta la possibilità di
diventare per lui un incubo.” — Nietzsche
Capitolo 10 – La Petizione Impossibile
Non ci sarà mai una petizione popolare per un vampiro
psichico.
La mia vita è già un atto d‘accusa.
APPENDICE – Testimonianza di
Simonetti Casagrande Riccardo
(Deposizione raccolta e archiviata sotto protocollo “Homo
Sacer” – Classificazione riservata)
―Non sono qui per chiedere clemenza.
Sono qui per mettere un nome su quello che preferite chiamare
caso isolato, incidente, fatalità .
Io lo chiamo con il suo nome: tentato omicidio di Stato.‖
Sono stato segnato due volte.
La prima, quando la lobby frankista mi ha etichettato come
elemento disturbante, un corpo estraneo da espellere dal
sistema.
La seconda, quando le Brigate Rozze — quei cani da guardia
mascherati da giustizieri, né destra né sinistra, solo carne da
manovra — hanno eseguito l‘ordine, con il veleno al posto del
proiettile.
Non fu un attentato spettacolare.
Non ci furono spari in piazza né proclami.
Fu un gesto chirurgico e invisibile: una sostanza nella tazza,
nel bicchiere, nell‘acqua.
Un veleno a rilascio lento, abbastanza preciso da non uccidere
subito, abbastanza subdolo da portarmi alla dialisi cronica.
E lì, nel rumore ritmico della macchina che ora filtra il mio
sangue tre volte a settimana, ho capito:
la mia condanna a morte era stata solo posticipata.
Una ―pena sospesa‖ che non dipende più da un tribunale, ma
dalla durata dei miei reni, dal calendario delle mie sedute, dal
margine di errore di una flebo.
Loro lo chiamano ―danno collaterale‖.
Io lo chiamo strategia di annientamento a bassa intensità .
Un‘arma perfetta: non crea martiri, non genera rivolte. Crea
fantasmi in vita.
E la cosa più atroce è che la società applaude in silenzio,
convinta che tutto sia giustificato dalla sicurezza, dall‘ordine,
dalla ―pace sociale‖.
―Non sono un eroe, non sono un santo.
Sono la prova vivente che in questo Paese la vita di un uomo
può essere messa in bilico da un ordine sussurrato al telefono.‖
A voi che leggete, non chiedo di credermi.
Chiedo solo di ricordare che, quando toccherà a voi, non ci
sarà nessuno a testimoniare.
[FIRMATO]
Simonetti Casagrande Riccardo
Testimone e condannato a vita dalla Mafia di Stato
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