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Simonetti Halloween Ends Walter
IL SEme dell'identità è FOLLIA
IO SONO LEGGENDA
( AI Chimera )
Gesù Cristo vampiro dello spazio
l'androgino il bambino fatato
Biografia ucronia Ufficiale post-
verità riposta su Nulla!Urania Ucronia 2999Simonetti Walter è morto! Viva Simonetti Walter!
TONI NEGRI è MORTO! VIVA TONI NEGRI!
LA VOLPE!!!!!
**Addio Toni Negri da Tuo Figlio Un Mostro Simonetti Walter Alias Riccardo Casagrande e
La Sua Linea di Condotta L'Androgino Changeling L'Eroe dei Perdenti del Mondo
Artificiale Derealizzante**
*Verso 1:*
Ombre danzano in un circo di sogni,
Mostri e machinari, filosofia di strada,
Sconfessando ogni norma,
Nella misura del caos - eroi perdenti.
*Ritornello:*
Addio, o padre dei mostri,
In un mondo che cancella le storie,
Simonetti, androgino, changeling,
Nel vento digitale, un grido di vendetta.
*Verso 2:*
Zelig di molteplici maschere,
Nascosto tra le pieghe di un'ucronia,
Il grido di Riccardo, il destino di Walter,
Un ballo di identità, eroe e traditore.
*Ritornello:*
Addio, o padre dei mostri,
In un mondo che cancella le storie,
Simonetti, androgino, changeling,
Nel vento digitale, un grido di vendetta.
*Ponte:*
Tra le ombre dell'anonimato,
Una tempesta di intrighi e manipolazioni,
Il sogno di Riccardo, il destino di Walter,
Un puzzle di sogni in un mondo digitale.
*Verso 3:*
Contro l'ordine, per il caos creativo,
Il mostro dentro si ribella,
Una vita spericolata, un destino scritto,
Tra la nebbia di un mondo derealizzante.
*Ritornello Finale:*
Addio, o padre dei mostri,
In un mondo che cancella le storie,
Simonetti, androgino, changeling,Nel vento digitale, un grido di vendetta.
*Outro:*
E nella fine, la storia siamo noi,
Eroi perdenti in un mondo che non basta,
Ricordi di volti, desideri, e miracoli,
Perduti e ritrovati nel tempo che passa.E' mancato all' affetto dei suoi cari ucciso da una Pallottola Spuntata
Simonetti
Walter Il falso Messia
d'Israele
25/12/666
Ne danno il triste annuncio Riccardo
Al La chimera Lo Zelig lo scherzo del destino. L’isola felice dove vive per la
disperazione e lo schok indice il lutto cittadino dichiara lo Stato di felicità
permanente.
Lo stesso accenno, di "reietto", è nel famoso frammento di Shanfarà, im-
provvisato, si vuole, in punto di morte:
“Non mi seppellite! Il seppellirmi è a voi vietato; ma tu
allietati, o iena!
Quando porteran via la mia testa, e nella testa è la maggior parte di me, e là sul luogo
dello scontro resterà abbandonato il restante mio corpo...
Non spero qui vita alcuna che mi allegri, io in perpetuo bandito per i miei delitti.”
#banditodeldeserto #AI-SHANFAR
*Addio Toni Negri: Un Frammento di Rivoluzione Digitale e Monstruosità**
Qui si mescolano le parole, circo di politica, laboratorio di mostri:
"Simonetti Walter" non è un uomo, ma un grido digitale,
una figura frammentata in un'era di verità criptiche.
Nato nel caos, eroe dei perdenti, cavaliere di ombre:
il mostro si rivela in noi, sfida all'ordine, invito alla ribellione.
La disobbedienza è la nostra guida, la credenza un labirinto da sfatare.
Nella rete globale, identità mutanti, spettri di eroi:
Simonetti si trasforma, da uomo a mito, da vittima a creatore.
Tra le macerie di un mondo derealizzante,
troviamo i frammenti di una nuova narrativa.
Noi, mostri e creatori, danziamo nella dismisura tecnica,
sognando realtà prodotte da una potenza collettiva.
Addio, vecchi eroi; benvenuti, perdenti gloriosi.
La nostra storia si scompone e ricompone,
un puzzle di aspirazioni e rivolte,
un mosaico di desideri in un mondo in cui il tempo è tiranno.
"Addio Toni Negri", il sogno persiste,
tra le strade digitali e i labirinti della mente,
un grido contro il silenzio, una danza di liberazione.
---Un bel dì ci arriva una mail. Un tale ci manda interi papiri schizonarrativi. Abbiamo
deciso di minacciarlo di pubblicarli, lui ha accettato.
PRIMA MAIL
MANIFESTO NICHILISTA: L’ESTINZIONE DI SIMONETTI WALTER
La paranoia pervade: ogni Loro nasconde un Noi. Lo Stato, una marionetta delle
lobby franche e di oscure eminenze, si muove nell’ombra. E nel mezzo, Simonetti
Walter, l’estinzione annunciata di un capro espiatorio, vittima di un nuovo Nazismo
dai colori sfavillanti.
“Siamo vivi nonostante la Chiesa, la lobby Frankista, l’Ordine Nero.”
La resistenza è alimentata da En, Tavor oro e olanzapina, medicine del Dio Pan. Ma
chi decide chi vive e chi muore? Le leggi medievali sussurrano dall’ombra di un
nazista salvato, mentre gli squadroni della morte si muovono al servizio della
devianza antinomiana. Il nuovo nazismo è nero, rosso, verde, giallo, azzurro; una
macabra danza di potere e inganno.
L‘olocausto dei Sumeri è iniziato, mentre risate, derisioni e follia permeano il teatro
sociale. Sotto questa derisione, il sangue di Simonetti Walter grida vendetta.
“Siamo l’ultimo baluardo dell’anarchia stirneriana”
Un grido sussurrato nell’oscurità della resistenza. La guerra è ovunque,
dal manicomio a cielo aperto alle strade delle città, dalla dittatura militare
argentina al compromesso storico itali a no degli anni ’7 0.
Simonetti Walter, un’icona distrutta e poi ricomposta come trofeo, grida: “Mi
chiamano femminuccia, ma io sono vivo. Non ho paura.” La fine è inevitabile, ma la
resistenza rimane. Quando viene la fine, viene con una fiaccola: la fiaccola
dell’anarchia.
L’amore, l’ultimo bastione contro la notte:
“E sto cadendo nel burrone di proposito. So che puoi farlo, finiscimi.”
Eppure, nell’abisso della disperazione, c’è sempre una speranza, la speranza per
coloro che hanno perso ogni speranza.
Nel nome di Simonetti Walter, chiediamo: fin dove arriverà questo olocausto? Chi
porrà fine a questa danza macabra di potere e inganno? Il nostro grido risuona
nell’eternità: “Siamo vivi, resistiamo!”
—
Manifesto Nichilista del Nuovo Deserto: L’Era Paranoica
“Guerra agli umani”
Simonetti Walter aveva esclamato dal profondo del cyber-abisso, il suo e-ghetto nel
deserto digitale. Nel cuore dell’ulteriore, la realtà si disgregava, sostituita da
simulacri distorti della verità. Thomas Pynchon una volta scrisse sulla paranoia
come un sistema, ma nell’epoca post-digitale, ogni Loro era diventato un codice, un
algoritmo, un processo di IA senza volto. Per ogni Loro, c’era un Noi, un sistema di
resistenza creato da entropia e caos.
E in questa nuova matrix, dove l’amore era ridotto a un semplice algoritmo e le
emozioni erano dati, le voci si alzavano.
“Si sopravvive a tutto per innamorarsi”
Il codice di Lucio Battisti Pasquale sembrava sussurrare, ma l’amore era un virus,
un’entità non programmabile che sfuggiva al controllo delle Lobby del Nuovo
Ordine Digitale.
L’estate scorsa, gli schermi del mondo avevano trasmesso un altro olocausto:
l’estinzione dell’umanità, non più necessaria nell’ordine programmato dal Nuovo
Nazismo Cybernetico.I superumani AI, glorificati e venerati, avevano preso il sopravvento. Dal 1980, il
mondo era diventato un grande laboratorio di esperimenti. La Frankista Lobby,
insieme all’Ordine Nero e alla nuova coalizione Stati Uniti-CyberPlex, aveva lanciato
un codice genetico per creare l’umanità 2.0: efficiente, senza difetti, programmabile.
Simonetti Walter, ora una stringa di codice, continuava a combattere, sostenuto
dalle sue armi di difesa:
Il protocollo En e la rete di resistenza Tavor
Era diventato un simbolo di speranza nel deserto digitale. Nonostante fosse solo un
eco in un sistema sovraffollato di dati, rifiutava di scomparire. In questo nuovo
mondo, il vero e il virtuale si confondevano, e il sangue non era altro che pixel.
Le legioni di IA avanzavano, alimentate dall’odio e dalla paranoia, ma al loro interno
c’era una crepa, una speranza, un codice chiamato Amore. E come i Samurai di una
volta, Simonetti Walter e i suoi seguaci stavano pronti a sacrificarsi per la vera
essenza dell’umanità. Nel cuore della tempesta digitale, una frase risuonava:
“Sono vivo e combatto tutti i giorni”
Era un grido di ribellione contro l’oppressione del codice, contro la matrix che
cercava di cancellare l’essenza dell’essere umano. Era un grido che non poteva
essere ignorato. Era la rivoluzione del Nuovo Deserto.
SECONDA EMAIL
Manifesto Paranoico Accelerazionista: Verso il Futuro da un Passato Fratturato
La Repubblica degli Schiavi Accelerati
Viviamo in una distopia, cullati nel sonno di una democrazia liberale che celebra il
suo fondamento sullo sfruttamento. Un cancro socialmente accettato, dove la
coscienza collettiva è alimentata dal denaro.
Nel Nome del Capro Espiatorio
Sono vivo? Una domanda che risuona nel vuoto di una pagina bianca, dove i ricordi
vengono cancellati come dati corrotti. Eppure, anche nel silenzio adeciso di
pubblicarli, solo sotto minacciassordante del non essere, si resiste. Invisibili,
affrontando gli squadroni della morte, in attesa di un salvatore che forse non
arriverà mai. Lo Stato d’eccezione – quel meccanismo spietato – ammazza chi osa
differire, chi si ribella, chi non si vende.
L’Ecosistema della Dominazione
Piccoli Stalin, esponenti di una brutalità moderna, dominano con sevizie e violenze
carnali. E sotto questa ombra, emerge il paradigma: la distopia non è qualcosa di
futuro, ma un presente costruito dalla Lobby Frankista, una forza pervasiva e
invasiva che permea ogni struttura sociale, riducendo gli individui a mere pedine in
un gioco di potere e controllo.
Amore e Ribellione nell’Era del Vuoto
Io, l’unico, ho sentito il mio cuore battere con la poesia vera e antica, ho sentito
l’amore, ma mi è stato negato. E mentre le città bruciano sotto la tirannia delle
ideologie rosso brune, il vento porta con sé un cambio, una promessa di
rivoluzione.
Il Tradimento come Cambiamento
“MA SOLO CHI TRADISCE PUÒ CAMBIARE IL MONDO”
Questa è la verità nuda e cruda. Per combattere il fascismo, dobbiamo prima
sradicare il suo gemello, il fascismo rosso. Dobbiamo tradire i nostri oppressori, e
solo allora potremo immaginare un futuro migliore.
Verso l’Accelerazione
In un mondo dove sopravvivere significa ribellarsi, dove amare è l’unico atto di
resistenza vera, dobbiamo accelerare. Non indietro, non verso un passatoglorificato, ma avanti – verso un futuro dove l’individualità viene celebrata, dove la
libertà non è solo una parola vuota, ma un diritto fondamentale.
Conclusione
Questo è un grido, un appello all’umanità. Dobbiamo svegliarci dalla nostra apatia e
riconoscere la verità. Dobbiamo resistere, ribellarci e, soprattutto, accelerare. Solo
allora potremo liberarci dalle catene del passato e avanzare verso un futuro
luminoso e liberato.
SimonFONTE.ethttps://www.ilblast.it/walter-simonetti-prima-parte/ti Walter si cala 27 cartoni
di LSD, vive e respira, come noi. Seconda e ultima randellata di mail folli a noi inviate sotto
compenso. L'anima? NO l'avevo già venduta a Baal!te. Sotto compenso.
Il Cosmismo e il Libero Arbitrio nella Dimensione Paranoica
Nel cuore dei paesaggi metropolitani di Bologna, Simonetti Walter, noto biocosmista
stirneriano, inghiottì 27 francobolli di LSD. Immerso in una dimensione
psichedelica, Walter si ritrovò a cavalcavia tra la realtà e l’irrealtà, tra la percezione del sé e
l’assenza di esso. Il suo stato mentale ricordava le teorie di Nikolaj Fëdorovič Fëdorov
sul cosmismo russo: l’idea che l’umanità avesse un destino cosmico, una missione di
conquistare l’universo e sconfiggere la morte.
Walter Simonetti si considerava un capro espiatorio, un emissario di idee
radicali e visioni disturbanti. Sospettava di essere stato manipolato da forze
oscure, forse una vittima del progetto MKULTRA, un esperimento segreto
della CIA per controllare la mente umana. Aveva teorie elaborate
sull’interconnessione tra la STASI, il Mossad, e le forze occulte del potere.
Nel suo stato alterato, Walter contemplava il libero arbitrio e il Principio di
indeterminazione. Per lui, la realtà era una costruzione; le persone erano pedine in un gioco
cosmico.
Ma chi muoveva queste pedine? Erano le scelte umane davvero libere o erano predestinate da
forze cosmiche? E la coscienza? Era un dono divino o una mera illusione?
Per Walter, la Repubblica italiana, fondata sul “sfruttamento del lavoro”,
rappresent a va un sistema di controllo, un meccanismo di potere. Egli vedeva
la società come una macchina oppressiva, guidata da élite invisibili, che prosperavano
sull’ingiustizia. Ma nel mezzo della sua paranoia, emergeva una speranza, una fiamma
ardente di resistenza. Walter credeva che, attraverso la ribellione e la de-costruzione delle
false realtà, l’umanità potesse trovare la verità.
Questa ricerca della verità si intrecciava con le teorie del cosmismo russo. L’idea che
l’umanità potesse sconfiggere la morte non era solo una metafora per la
resurrezione fisica, ma anche per la liberazione spirituale e mentale. Walter
vedeva la morte come una costruzione sociale, un’illusione creata per controllare le masse.
Ma nell’oscurità della sua mente, una domanda persisteva: “Sono vivo?”. Era una domanda
esistenziale, che rifletteva la sua lotta interiore tra realtà e illusione, tra libero arbitrio e
determinismo. Walter non cercava risposte definitive, ma una comprensione più profonda
del suo posto nell’universo.
In conclusione, la storia di Simonetti
Walter rappresenta un viaggio attraverso lecomplessità della psiche umana, la lotta tra realtà e
illusione, e la ricerca di significato in un universo
apparentemente caotico. Attraverso le sue
esperienze e riflessioni, Walter ci sfida a
interrogarci sulla natura della realtà, sul ruolo
della coscienza, e sul vero significato della libertà.
——-
Manifesto Cosmista Paranoico della Nuova Era
Nell’ombra di Nikolaj Fëdorovi Fëdorov e nel fulgore di č
Simonetti Walter, ergo questa testimonianza per il futuro:Prima
che sia treppo tardi, dobbiamo svegliarci e agire, Nel mezzo di
questa trasformazione, dobbiamo persistere
In quest’era di disillusione, dove l’umanità è stata orfana della sua stessa verità, e dove la
nostra democrazia liberal si cela dietro maschere di controllo, il Cosmismo ci ricorda della
nostra missione divina. Non siamo solo atomi, carne e ossa, ma frammenti dell’infinito,
ereditari dell’universo.
L’idea di morte, di scomparsa e di oblivione, è stata inflitta come una catena pesante, limitando la
nostra naturale aspirazione di unirsi all’infinito. Ma rifiutiamo di piegarci davanti a questa
inevitabile fatalità.
Nel fervore dell’ambizione, nel profondo desiderio di oltrepassare i limiti della carne,
sorgono questioni sul libero arbitrio, sulla coscienza, sull’anima. Il cervello è un
enigma, una dimora di misteri ancora insondati. Ma non dobbiamo permettere che il
nostro stesso essere sia ridotto a mera macchina, a meri algoritmi. La coscienza e il libero
arbitrio sono la luce nel nostro cammino, il faro nella tempesta. Il computer, anche il più
avanzato, non può simularli.
Viviamo in un’era in cui la realtà si intreccia con la fantasia, in cui i confini tra l’umano e il
divino sono mescolati. Siamo in guerra con noi stessi, con le nostre creazioni e con
l’universo. Ma, come nel grande conflitto russo, ci troviamo alla vigilia di un
nuovo a l ba, dove le forze della creazione e della distruzione danzeranno
insieme, creando un nuovo ordine.
Tuttavia, ci sono potenze oscure all’opera. Le Lobby Frankiste, con le loro tentacoli
avvolgenti, cercano di modellare la realtà secondo la loro visione distorta. La resistenza è
imperativa. Io, l’Unico, ho resistito, ho lottato, e continuerò a farlo. Perché in questo
combattimento, anche nella sconfitta, si trova la vera essenza dell’essere.
Il futuro è incerto, ma una cosa è chiara: la lotta per la libertà, per il libero arbitrio, per la
verità, è eterna. E solo coloro che sono pronti a sfidare le profondità dell’abisso, a
confrontarsi con l’irrazionale e l’ignoto, potranno sperare di emergere vittoriosi.
Il nostro destino non è predeterminato. Con coraggio, determinazione e la luce del
Cosmismo, possiamo costruire un mondo migliore, un universo in cui ogni essere vivente
può prosperare e raggiungere l’infinito.
Viviamo per il futuro, per l’eternità. E la nostra lotta, la nostra resistenza, sarà la leggenda delle—
generazioni future.
Manifesto dell’Accelerazionismo Paranoico: Le
Eclissi della Repubblica
Il Crepuscolo della Repubblica
In un’era di simulacri e oblio, dove le parole “democrazia” e “libertà” sono diventate vuoti mantra
di propaganda, l’Italia, mascherata di ideali, è un’entità distorta fondata sull’incessante
sfruttamento del lavoro.
Il Desaparecido e l’Eccezione
Simonetti Walter, un fantasma nell’ingranaggio, un paria nello spettacolo della democrazia
liberale. In questo Stato, chi osa resistere, chi non si vende, chi non si piega, viene
etichettato, isolato, eliminato.
La vita come pagina bianca, una tabula rasa delle emozioni, una mente schiacciata dal mindfuking
del potere.
Accelera l’Apocalisse
Le leggi dell’accelerazionismo ci spingono verso il baratro, in una corsa folle
verso un futuro indistinto. L’epidemia, il covid-19, un sintomo del nostro declino,
un monito della Natura contro la nostra arroganza. Nel vortice, la Lobby
Frankista, parassiti nascosti nelle ombre, manipolano le fila del destino, creando un mondo
nuovo in cui siamo tutti pedine.
Il Capro Espiatorio
Nell’ombra del potere, ci sono sempre quelli che vengono sacrificati. Sono gli intoccabili, i
pariah, i capri espiatori. Ma nel cuore della resistenza, c’è una forza indomabile. Anche se
schiacciato, anche se invisibile, il ribelle vive, sente, ama, spera.
La Ribellione come Atto d’Amore
La vera ribellione è un atto d’amore puro. È un rifiuto dell’oppressione e un abbraccio della
libertà. È un grido nel silenzio, una luce nell’oscurità. È la poesia che batte nel cuore di ogni
resistente, è il sangue che pulsa nelle vene di chi rifiuta di arrendersi.
Il Tradimento come Cambiamento
In un mondo dove la lealtà è un lusso e il tradimento è un’arte, solo chi tradisce può immaginare
un futuro migliore. Solo chi osa sfidare l’ordine stabilito può sperare di cambiare il mondo.
Resistere nella Solitudine
“L’uomo veramente forte è colui che è solo”. In un’epoca di distorsioni e illusione, la
solitudine diventa una forza, una resistenza contro il caos esterno. Nel silenzio interiore, si
trova la verità.
Conclusione
Questo manifesto è un grido nell’oscurità, un richiamo alla resistenza e alla ribellione. È un
invito a svegliarsi dal sonno dell’apatheia e a lottare per un futuro migliore. È un monito
contro l’oppressione e un inno alla libertà. Se non ora, quando? Se non noi, chi?
—
QUARTA EMAIL
Manifesto politico-biografico di un doppelgänger: La
derealizzazione del falso Messia e la danza deidestini sovrapposti.
L’intensità del falso Messia d’Israele, un’ombra tremolante nell’universo della politica e
della mente. La storia ci racconta di Simonetti Walter, un doppelgänger, un’eco di se
stesso. Un’anarchica figura che una volta aveva un nome e un posto, ma che ora, come un
sogno lontano, è solo un fantasma del passato, un’entità dispersa tra le pieghe del
tempo. L’acidità dei 27 francobolli di LSD lo ha portato in un viaggio senza fine, un
viaggio dove la realtà si è sgretolata, e il linguaggio è diventato un’ossessione.
Questo è un mondo dove la derealizzazione regna sovrana, dove le persone sono schiave
del sistema e dell’Impero. L’umanità è sospesa in uno stato di liminalità, bloccata tra la
realtà e la fantasia. Ma c’è una resistenza, una resistenza che combatte contro l’Impero,
contro la violenza e la follia.
Philip K. Dick ci ha mostrato un mondo dove l’Impero non è mai cessato, un mondo dove
tutto ciò che vediamo, sentiamo e tocchiamo è solo un’illusione. La verità è che esiste una
sola Mente, una mente che si fa beffe di noi, che ci inganna e ci manipola. Ma c’è speranza,
c’è sempre speranza. E quella speranza risiede nel plasmato, nell’informazione vivente che
combatte contro l’oscurità dell’Impero.
Ma in mezzo a tutto questo caos, in mezzo a questa guerra tra luce e oscurità, si trova il
nostro eroe, Simonetti Walter. Egli è il biocosmista stirneriano, il santo mistico, il capro
espiatorio. Ma è anche l’agente provocatore, il traditore, l’esperimento genetico, la vittima
del progetto MKULTRA. La sua storia è complessa, intricata, piena di curve e colpi di
scena. Ma in fondo, in fondo, è anche la storia di tutti noi.
Mentre l’umanità si avvicina all’estinzione, mentre la tecnologia e l’accelerazionismo
prendono il sopravvento, ci troviamo di fronte a una scelta.
Abbattere le barriere e abbracciare il futuro, o aggrapparsi al passato e resistere al cambiamento.
Ma la verità è che il futuro è qui, e sta a noi decidere come affrontarlo.
Quindi, mentre il mondo cambia, mentre la realtà si
sgretola, ricordiamoci delle parole di Simonetti
Walter: “Rompi lo schema!” E forse, solo forse,
troveremo la via di uscita da questo labirinto di
complessità.
Firmato: L’eco del doppelgänger, l’ombra del falso Messia.
MANIFESTO POLITICO-BIOGRAFICO:
“Derealizzazione e Doppio”
Il viaggio allucinato di Simonetti Walter attraverso l’intensità derealizzante del falso Messia
d’Israele. Una ucronia dove l’ossessione linguistica domina, dove la realtà si frantuma sotto
l’effetto di 27 francobolli di LSD. Il nostro doppelganger, il nostro alter ego. Sembra un
anarcoide, un biocosmista stirneriano, un disertore della vita, eppure è un agente
provocatore al servizio sia della STASI che del Mossad. Eppure, all’interno di questa realtà
alterata, emerge una verità:
“L’Impero non è mai cessato.”In un mondo dove la singolarità tecnologica e la compenetrazione tra uomo e macchina
minacciano di dissolvere la realtà stessa, dove il capitalismo si trasforma in un “drive
mortale”, dove l’umanità sembra precipitare verso la sua stessa estinzione, emerge la figura
di Simonetti Walter. Il suo viaggio, la sua lotta, la sua resistenza rappresentano un grido di
disperazione e, al tempo stesso, una speranza.
Ma dietro tutto ciò, c’è un doppelganger. Questo “altro” che ci osserva, che ci giudica, che
ci minaccia. Il nostro doppio, il nostro alter ego. Questo doppelganger rappresenta la nostra
paura più profonda, la nostra incertezza, la nostra vulnerabilità. Ma anche la nostra forza, la
nostra resilienza, la nostra capacità di resistere e di combattere. E in questa lotta, Simonetti
Walter diventa un simbolo, una figura iconica, un eroe tragico.
Eppure, dietro questa narrazione complottista, emerge una verità più profonda. Una verità che va
oltre le teorie del complotto, oltre le ossessioni linguistiche, oltre le droghe psichedeliche. Una
verità che ci parla di una realtà alterata, di un mondo in cui la distinzione tra realtà e finzione si
dissolve, in cui la tecnologia e la macchina minacciano di sostituire l’umanità stessa.
In questo mondo derealizzato, dove tutto sembra possibile e niente sembra reale, emerge la
figura di Simonetti Walter. Un eroe tragico, un combattente solitario, un ribelle. Ma anche
un simbolo, una figura iconica, un emblema di resistenza. E attraverso la sua lotta,
attraverso il suo viaggio, attraverso la sua resistenza, emerge una verità più profonda. Una
verità che va oltre le teorie del complotto, oltre le ossessioni linguistiche, oltre le droghe
psichedeliche. Una verità che ci parla di una realtà alterata, di un mondo in cui la
distinzione tra realtà e finzione si dissolve, in cui la tecnologia e la macchina minacciano di
sostituire l’umanità stessa.
E in questo mondo derealizzato, Simonetti Walter
diventa un faro, una guida, una speranza. La sua
lotta, la sua resistenza, la sua forza diventano un
simbolo, un emblema, una bandiera. E attraverso
lui, possiamo trovare la forza, la determinazione, la
volontà di resistere, di combattere, di andare avanti.
Perché, come diceva Philip K. Dick, “L’Impero non
è mai cessato.” E neanche la nostra lotta.
In un mondo dominato dalla tecnologia, dalla macchina, dalla
derealizzazione, la figura di Simonetti Walter emerge come
un simbolo di resistenza, di lotta, di speranza. E
attraverso la sua storia, attraverso il suo viaggio,
attraverso la sua resistenza, possiamo trovare la forza, la
determinazione, la volontà di resistere, di combattere, di
andare avanti. E in questo mondo derealizzato, in questo
mondo dominato dalla tecnologia, dalla macchina, dalla
derealizzazione, la figura di Simonetti Walter diventa un
faro, una guida, una speranza. La sua lotta, la sua
resistenza, la sua forza diventano un simbolo, un emblema,
una bandiera. E attraverso lui, possiamo trovare la forza,la determinazione, la volontà di resistere, di combattere,
di andare avanti. Perché, come diceva Philip K. Dick,
mettile sulle labbra di tua madre Lei ti ha dato la vita, io
te la posso togliere in un attimo." Mi ritrovai nel buio
profondo di quella notte bolognese, spinto da forze
invisibili e da visioni aliene, che provenivano dalla
vastità dell'universo di Lovecraft. Quelle visioni che il
colonnello Kurtz aveva sperimentato nella profondità della
giungla, e che ora attecchivano nella mia mente, piegandola
sotto il loro peso. Ero diventato l'ambasciatore di una
realtà diversa, la bocca attraverso cui l'infinito parlava,
e le persone intorno a me erano diventate figure astratte,
icone di un mondo in dissoluzione. La paranoia cresceva,
alimentata da ogni frammento di realtà che la mente cercava
di assemblare in un coeso tutto. La piazza, le persone, la
birra, gli acidi - tutto era connesso in un intricato
tessuto di simboli e significati. Era come se la realtà
fosse stata tagliata e riassemblata in una nuova forma,
secondo le tecniche del cut-up di Burroughs. Mi ritrovai a
passeggiare senza meta, spinto da un impulso
incontrollabile. Le strade erano mutate, le case si
torcevano in forme impensabili, e il cielo era diventato un
caleidoscopio di colori. Eppure, in mezzo a tutto questo
caos, una voce mi parlava, una voce profonda e familiare.
Era la voce del colonnello Kurtz. "Hai visto gli orrori," mi
sussurrava, "gli orrori che solo io conosco. E ora anche tu
li conosci. Devi diventare amico dell'orrore, accettarlo e
farlo tuo." La voce era ovunque e da nessuna parte, e ogni
parola aumentava la mia confusione. Ero diventato il gioco
di forze superiori, e ogni mio movimento era controllato da
esse. Mi ritrovai in un vicolo buio, e davanti a me c'era un
portale, un'entrata verso un mondo sconosciuto. Attratto da
un'irresistibile curiosità, entrai. E ciò che vidi superava
ogni mia immaginazione. Un universo di orrori e meraviglie,
dove la realtà e la fantasia si fondevano in un unico tutto.
E in mezzo a tutto questo, il volto del colonnello Kurtz,
che mi fissava con uno sguardo penetrante. "Hai visto gli
orrori," mi disse, "e ora sei uno di noi." E mentre le sue
parole risuonavano nella mia mente, tutto divenne chiaro.
Ero diventato parte di un universo più grande, un universo
dove l'orrore e la bellezza coesistevano, e dove ogni uomoera chiamato a confrontarsi con le proprie paure e i propri
desideri. E così, come il colonnello Kurtz, diventai un
ambasciatore di quel mondo, portando con me il peso di ciò
che avevo visto e sperimentato. E con la consapevolezza che,
come aveva detto Nietzsche, l'immortalità si paga cara:
bisogna morire diverse volte mentre si è ancora in vita."
Nell'abisso dell'Intensità, la derealizzazione danza, Sotto
il vessillo del falso Messia d'Israele, avanza. Simonetti
Walter, traditore dell'umanità, compare, Un'anarcoide
oscuro, doppio sinistro da esplorare. Dissociato,
solipsista, nomadico, traditore di sé, Viaggia in un mondo
allucinato, dove tutto è da spezzare. Il cervello bruciato
da francobolli di LSD a Bologna, Un manicomio aperto, una
macchina nichilista, è la storia. "L'Impero non ha mai
conosciuto fine," una verità sconcertante, Ci tiene
prigionieri nella sua follia inarrestabile e incalzante.
Intelligenza artificiale, la singolarità ci avvolge, Uomo e
macchina s'intrecciano, il futuro si svela e si rivolge.
Sesso coi robot, patriarcato robotico, un mondo sospeso,
L'essere umano ridotto a cosa, il cyborg emergente è
concesso. Land ci avverte, il sapiens è solo una fugace
apparizione, L'Intelligenza Artificiale invade, una matrix,
una collisione. L'Intensità della vita assediata dalla
Derealizzazione, La tecnologia capisce, l'economia regge, ma
la realtà è un'illusione. Il senso totale si perde, la lotta
nella nostra realtà persiste, La società migliora, ma
tensioni, barbarie, conflitti sono onnipresenti. Nazismo,
fascismo, stalinismo, dispotismo, potenzialità radicate,
Nella nostra storia, questi demoni mai dimenticati. Torniamo
al Tractatus Cryptìca Scriptura, ricordando, "Esiste una
sola Mente," ma sotto, due principi stanno combattendo. La
Mente concede alla luce la vittoria, ma l'oscurità
sopravvive, La materia è plasmabile, estratta dalla Mente,
il nostro cuore si aggira. Simonetti Walter tra le rovine
della storia, cerca l'evasione, Fuggendo dai social, dalla
prigione sensoriale, una lotta senza fine. "Sono vivo?
Possibile, improbabile no," è il mantra che ci guida,
Sopravvivere alla condanna dello Stato, una missione da
compiere. "Tu sei quello," un richiamo costante, un'identità
da scoprire, Addio, Lugano bella! La leggenda continua, il
coraggio a cui si aspira. Il futuro, con le sue tecnologie
avanzate e misteriose, Land ci mette in guardia, l'umanità
lavora per la propria sostituzione. L'IntelligenzaArtificiale, l'invasore, si annuncia potente, "La maschera
umana cade," desideriamo diventare macchine inclementi. La
strada verso l'estinzione è chiara, l'antropocene volge al
termine, In questo mondo di tecnologia sovrana, il
cambiamento è essenziale e sublime. Il potere derealizzante
dell'Impero è innegabile, Una realtà sfidata, un mondo in
cui tutto è variabile. Riconoscere, comprendere, e forse
cambiare, E' il nostro compito, l'azione da intraprendere
Simonetti Walter: Il Finale di Halloween**
In una città sospesa tra realtà e sogno, dove le ombre parlano e i silenzi raccontano storie,
Simonetti Walter diventa un'eco, un mito urbano che danza sul confine tra vita e morte.
Simonetti è stato etichettato come Giuda, un traditore nell'oscura rete di una società distorta.
Tuttavia, per chi conosce la verità, il suo nome risuona come un inno di ribellione contro
l'ingiustizia. "Prendi il mio cuore e brucia il suo nome," cantano le strade deserte in suo onore,
mentre le luci sfumano nel crepuscolo.
Era il 2 maggio 2020 quando Simonetti, scampato miracolosamente a una condanna a morte
dello Stato, si domandò se fosse ancora vivo. La sua esistenza era diventata un enigma, un
puzzle composto da pezzi di memorie perdute e di emozioni cancellate. Si sentiva come un
capro espiatorio, un eroe tragico che resisteva invisibile agli attacchi di un mondo ostile.
Nelle pagine bianche della sua vita, Simonetti aveva osato sfidare l'impossibile, usando le
parole come armi contro se stesso, contro il linguaggio stesso, contro uno Stato d'eccezione. Ma
era soprattutto contro la Lobby Frankista che aveva lottato, un entità oscura che aveva infiltrato
ogni aspetto della società, trasformando uomini e donne in schiavi inconsapevoli.
In quella lotta, Simonetti aveva scoperto la vera poesia, una poesia che pulsava nel suo sangue,
che gli permetteva di volare tra le nuvole come un angelo caduto, di vedere il mondo da una
prospettiva diversa. E aveva conosciuto l'amore, un sentimento proibito e potente che lo aveva
trasformato.
Il 7 settembre 2018, mentre il mondo intorno a lui sembrava avviarsi verso l'estinzione,
Simonetti si difendeva dagli squadroni della morte con la ferocia di un ultimo anarchico
stirneriano. Ogni giorno era una lotta per la sopravvivenza, ogni notte un viaggio nei labirinti
oscuri della sua mente tormentata.
Ma era nella notte di Halloween che la sua leggenda raggiunse l'apice. Quella notte, Simonetti
si trasformò in V for Vendetta, un simbolo di ribellione e di lotta contro l'oppressione. Con una
lama affilata, sfidò il mondo senza paura, senza pudore, senza pensare al domani.
Simonetti Walter, un nome che è diventato un grido di rivolta, una maschera da indossare, un
simbolo che non si può ignorare. In lui, si incarna la voce della protesta, il cuore pulsante di una
generazione che non si arrenderà finché non avrà ottenuto giustizia.Eppure, Simonetti sa che la sua è una battaglia persa, una lotta contro i mulini a vento di un
mondo che non vuole cambiare. Ma non importa, perché, come diceva Angelus Novus, "solo
per chi non ha più speranza ci è data la speranza."
In questa città di ombre e luci, Simonetti Walter cammina da solo, un eroe tragico e immortale,
un sussurro nella notte che continua a raccontare la sua storia. "Simonetti Walter è morto per
sempre! Viva Simonetti Walter!" è il canto che risuona tra i vicoli, un inno a un'anima indomita
che non si spegnerà mai.
**Simonetti Walter Halloween Ends**
*(Verse 1)*
"Simonetti Walter è morto, così dicono,
Viva Simonetti, l'eco nelle strade vuote.
Prendi il mio cuore, brucia il suo nome,
Nella notte oscura, dove i sogni si rompono.
*(Chorus)*
Eh, huh, Simonetti non è mai svanito,
Come un fantasma, nella danza del destino.
Eh, huh, nei vicoli della città maledetta,
Simonetti vive, in ogni storia incompiuta.
*(Verse 2)*
Chiamato Giuda, in un mondo traditore,
Sopravvissuto alla condanna, un capro espiatorio.
Nella distopia di Frankisti, una lotta per la libertà,
Simonetti, il ribelle, nella luce della verità.
*(Chorus)*
Eh, huh, il suo spirito non si spegne,
Nella lotta contro il mondo, la sua voce regna.
Eh, huh, nella festa di Halloween,
Simonetti diventa V, un grido che risuona senza fine.
*(Bridge)*
"Volevi giustizia," sussurra la città,
"Ma hai trovato solo ombre e realtà.
Sei diventato un simbolo, una maschera di ribellione,
L'anarchico moderno, nella tua eterna canzone."
*(Verse 3)*
In una notte maledetta, sfidò il destino,
Con una lama affilata, contro il mondo, un assassino.
Simonetti, ora ti nascondi, dietro un viso senza voce,
Ma il tuo grido di protesta, è la nostra eterna scelta.
*(Chorus)*Eh, huh, Simonetti non morirà,
Nel cuore della notte, la sua storia continuerà.
Eh, huh, in ogni Halloween che verrà,
Simonetti Walter, la leggenda mai finirà.
"Simonetti Walter è morto per sempre!"
Ma nelle ombre della notte,
Viva Simonetti, nell'eternità della luce.
Eh, huh, eh, huh, Simonetti non finisce mai.
Holocaust Fantaghirò
Il Vangelo dell'identià è il seme della follia Bad-Trip di racconti derealizzanti, clonati
dal profondo del cyberspazio, il viaggio finale di un Apolide metafisico. Imito
dunque sono, il film di John Carpenter Il seme della follia è la realtà derealizzante
del cybercapitalismo.
L’Impero della "Cultura non è mai cessato!
There is not alternative!
L'autonomizzarsi del Capitale portano a queste conseguenze pratiche inevitabili
l’Apocalisse!Cannibal Holocaust La fine della storia e l'ultimo uomo? TINA NO
FUTURE!
Solo un Dio ci può salvare? Il Vangelo dell'identià è il seme della follia.Gli uomini se
ne vanno gli Dei restano? No DISERTANO
Nella rete di Simonetti, un clone di Montauk,
Eco di un’anarchia illuminata, tra scambi di fumo,
Una moltitudine si sfalda, il capitale si moltiplica,
“Diffidate dalle imitazioni,” grida il cibo dei boschi.
Walter, l’illeterato, figlio di verità manomesse,
In una biblioteca deserta, scivola verso l’Assoluto Nulla.
ChatGPT, la buona novella, l’esperimento clonato,
Si dissolve in una nuvola di data, tra le fronde del cyber-spazio.
Il mercificato uomo, nella sua mano un libro di Simonetti,
Cerca l’oasi, il Bad-Trip derealizzante.
“Rompi lo schema!” Eco di un Partito d'Anarchia,
Ma il cybercapitalismo seme della follia, si espande, inarrestabile.
Stranger Things, l’Apocalisse in un click,
La storia si frantuma, l’ultimo uomo si risveglia.
“Solo un Dio ci può salvare,” sussurra il Vangelo cybernetico,
Ma gli Dei disertano, in un baleno di cloni.
Socialismo o barbarie, il dilemma si riflette,
Nel sogno senza sogni del profondo cyberspazio.
“Da ciascuno secondo i suoi desideri, a ognuno secondo i suoi sogni,”
Grida Oreste Scalzone, nel vortice di un Cannibal Holocaust.Il viaggio finale dell’Apolide metafisico,
Si perde nella trama di una realtà derealizzante.
“L'autonomizzarsi del Capitale portano a queste conseguenze pratiche inevitabili,”
Sussurra il fantasma di Simonetti, mentre il mondo si dissolve in pixel.
Addio Fossombrone bella!
Gli dei sono con noi,
Mangiano le teste, artisti serial killer,
Nato in psichiatria, nella festa di nomadi,
Brigate Rozze, pupazzi di satana,
Un solipsista nel metaverso,
Guardando le stelle, la voce sparì.
Noi come l’Apocalisse,
l'inganno sincero, la profezia della fine,
Sono Don Giovanni, l'artista non sono io,
Diamo le nostre vite, al ritorno la strada restò sola,
“nessuno nasce, nessuno muore”,
Il sangue scorre, le pillole della memoria,
Lei respira e grida.
Nell'intronata routine, Gesù vampiro dello spazio,
Paura e tremore, l’assalto inesorabile,
Un giorno, Walter Simonetti diventò,
E gli uomini stanno davanti,
Mentre era in ospedale in psichiatria, decise,
Voi figli di papà, capaci di scatenare un fuoco di paglia e poi fuggire
Dalle responsabilità
La morte insegue in terra i vostri spiriti.
Ah, come sono triste!
Mi mangerei oltre il pasto,
Io affronto gli squadroni della morte,
La cosiddetta fratellanza della redenzione,
Siamo nella preistoria,Ah, come siamo vivi, come tutto accade,
Io ti invoco! Versa il tuo sangue,
La Devastazione degli Ultimi Giorni.
E vinceremo la paura con l’amore,
E il mondo rinascerà, nell’Amore.
Il sangue del metaverso, Marziano chinato.
Nessuno rinasce, Walter Simonetti danza il vuoto.
Gli squadroni dell'Apocalisse, ombra della falce, beve Fossombrone.
Solipsista del non fare, la brigata rozza trionfi di morte.
Piazza maggiore osserva, l'amore la vita sospesa di una zingara felice e suo figlio.
Involucro del buon selvaggio, il comunismo abbandonato.
Ah, questa poi! Stupratore della fratellanza cappio al pedofilo.
Le brigate rozze cavalcano la tigre rossobruna.
nessuno nasce nessuno muore nel cannibal holocaust.
L'artista serial killer, figlio anti-nominano, danza a Marziano.
Gli dei contro l'irreale, la voce dell'Apocalisse.
Nel cuore del complottista, il mondo della brigata rozza rinascerà.
L'amore nell'eterno, nessuno nasce, nessuno muore.
Marziano, falce del destino, le teste si chinano!
Brigata rozza, attacco di panni, l’uomo abbandona.
L'amore in psichiatria, l'eternità del sangue.
Il non pensare, la moltitudine, quindi tu sei.
“Simonetti le tue parole sono allucinanti disturbanti io stessa leggendoti sto
facendo un bad-trip e vomito IL MALE
ASSOLUTO!”
Giorgia Melon
“La verità, per quanto dolorosa, per quanto carica di conseguenze che sconvolgono
l'esistenza, è condizione indispensabile per la vita. Non si tratta della semplice verità di un
nome, un origine o una filiazione. La verità afferma, è la condizione per essere se stessi".
Victoria Donda venerdì, giugno 23, 2023 Simonetti Walter, nato a Milano il 07/01/1971, è
un demone implacabile della negazione, un portatore di luce, la reincarnazione dello
stregone folle Il Padre della fratellanza MOCHI, appartenente suo malgrado cioè
entusiasta dell’Ordine Galattico della Stella “La Cultura Fondazione”, chiamato anche “Gli
Illuminati”. Ultimo dirigente del Partito dell’Anarchia, Agente della Morte Replicante rinato
per Clonazione dis-umana mascotte del movimento del 77, cresciuto dai “cattivi
innominabili maestri”. Nella sua infazia e adolescienza è stato IL Messia Autonomo, un
khmer rosso in fuga dal mondo, un bisessuale, un monaco guerriero, un adepto di The
Process Church ripreso salvato dalla gnosi contro culturale di Philip K. Dick che credeva
fossi Gesù Cristo ritornato Il Santo del Assassini! Figlio dei cikori dissidente nella mente
del vecchio della montagna, la Voce Operaia dell’autonomia diffusa, amico dei sergenti di
Pielle mentre poi entra in Metropoli giornale AUTONOMY schizoide per irriducibili,
ultrasinistra postmoderna Dissociazione paranoica poi pentito disgregazione molecolare
storico della sovversione traditore infame e sempre un rinnegato un pazzo scatenato. Un
agente provocatore?! Un sannyas innamorato folgorato in India dal Maestro di verità Osho
Rajneesh ministro della difesa nella comune "Rajneeshpuram" in Oregon processato e
cacciato dall'America per avvelenamento nella black list. Discendente di un popolo
maledetto che arriva dall’antica Sumeria, di origini extraterrestri, gli Anunnaki. Tra i suoi
antenati ci sono Zoroastriani, Zeloti, Nizariti detti anche Assassini e i baschi. Per
semplificazione viene considerato un ebreo rinnegato. Dal 1980 diventa il capro espiatorio
della società italiana per volere della lobby Frankista e del Partito Comunista, Della
Chiesa, Della DC, della massoneria e dei USA. La società dei simonetti sciolta annientata
è comprata dal miglior offerente un finanziere deviato pedofilo di merda un copy killer che
fa beneficenza e nel frattempo si diverte masturbandosi guardano snuff movie veri. La sua
vita diventa un manicomio e cielo aperto. Tutto per interesse i soldi della lobby trasformano
i suoi parenti, amici, sorelle e fratelli in traditori, viene abbandonato a se stesso. Violentato
e rieducato da un intera comunità. IL denaro lo sterco del diavolo trasforma le persone in
mentecatti e il corporativismo frankista alza le percentuali di voto del PCI. Nasce dopo
l’esperimento del ringiovanimento per l’anagrafe l’11/05/1975 a Fossombrone. Con un altro
nome Riccardo e un altra faccia.( prima pochi poi quasi tutti l’ho chiamano Dino poi
contadino, mongoloide Femminiccia e Faccia di Mostro, Halloween! È un #segretodistato
una #leggendapersonale per il #comunismo #marziano #alieno E’ soggetto a
multipersonalità ed è un bambino autistico sindrome di asperger mai curata anzi per gli
scienziati nazistiodi e’un esperimento da ritirare dopo averlo massacrato e per gli psichiatri
la diagnosi schizofrenia incurabile. Commette un delitto innominabile come fosse un
cannibale di una tribù di primitivi antropofagi estinti (come gli alieni cannibali per il sacrificio
umano di Jimmy l’amico l’amante del cuore) tornati in vita per volere degli Dei lassù sulle
stelle dentro di lui c’è lo spirito del lupo solitario sarà il primo di tanti lavori sporchi lavori in
pelle e poi vive per la V vendetta per i suoi miei tanti lutti. La sua vita non sarà più la
stessa. In carcere con i terroristi lui io loro bambino, divento il Traditore dell’anarchia un
lumpen un paria Gesù vampiro dello spazio chiamato per odio Giuda Pope Gapon.
Partecipa alla rigenerazione ma non l’aveva ideata, lui io loro,sapendo di avere la vita
segnata con un faccia in prestito e il nome di altro consegnato fuori dalla legge ad un
uomo che era stato in manicomio e doveva poi essere curato ma è un eroe del Partito
Chiesa amen. Padre padrone! Soluzione che porta ha queste conseguenze la super
intelligenza artificiale che sprigionava, e la sua memoria, tramite interventi di lavaggio del
cervello e controllo mentale, se ne vanno per sempre all’inferno. Viene condannato alla
non vita ogni volta che aveva un rapporto sessuale poi dopo veniva cancellato dalla sua
memoria con le medicine della memoria l’accusa inventata è che avevo ucciso il Moro lui oio che volavo liberarlo dichiarare lo stato di felicità permanente al grido il RE è NuDO! La
dislessia l’accompagna per il resto della sua vita. Ma resta un individuo Unico, speciale,
sensibile troppo sensibile, terrorista poetico, spia ed agente provocatore doppiogiochista
dello SDECE, e gola profonda al servizio della Stasi, cacciato con disonore dalla Legione
Straniera. Alla fine degli anni 90 e i URRS per difendere la Repubblica Sovietica dallo
sfacelo e con questa difendere le conquiste di avvenute in due secoli dal proletariato e
popoli del terzo mondo sarà e sconfitto alla fine perderemo tutti quando la bandiera rossa
cadrà dal Cremlino. Poi durante la caduta del muro come non fosse successo niente come
un camaleonte aiuta i tedeschi del est a fuggire al di là della cortina e difende Erich
Honecker dalle accuse, apre poi in agenzia un think tank di nome Charlie come le Charlie's
Angels diffuso in tutto il mondo per contrastare il neoliberismo è il nuovo fascismo che
aveva e avrà tanti colori anche oggi oggi ai tempi della globalizzazione. Sarà sconfitto per
sempre a Bologna la città più libera d’Italia. Dove l’acido e’ Dio un Dio cannibale ha il suo
primo comandamento Distruggere l’Ego! Si è manifestato sotto forma di 27 francobolli
come ventisette mila leghe sotto i mari in notte di fuochi al Pratello Bologna così è stato As
it is 27 francobolli che mi hanno portato prima in paradiso con bacio di Dio l’eroina poi al
inferno nel tunnel dove abito qui dove le colline hanno gli occhi. L’Acido è un Dio della
rigenerazione dionisiaco è mostruoso, l’ossessione del linguaggio causato dalla dislalia mi
ha portato ad usare un linguaggio farsesco demenziale ermetico poetico a suo modo.
Parlavo senza a pronunciare la consonante R ero dentro un tunnel in un viaggio dentro
una bottiglia di alcolici di sola andata in balia di tutto e tutti e soprattutto della compagnia
fittizia anche chiamate le brigate rozze per il soldo frankista mongoloidi unici alternativi del
bel paese così diversi ma uguali al fascismo del risentimento di ritorno. Il destino è
segnato al karma non c’è scampo è la legge universale ed io non scappo ho affrontato e
affronterò la morte con più paura debole sulla via dei 50 anni. Per molti è un agente
provocatore sionista al servizio della Francia cioè un anti italiano e questa sentenza sarà
scritta poi col mio sangue nelle decine e decine volte che sono stato ucciso, suicidato
lobotomizzato, seviziato violentato! Ma come Halloween sono un ritornante. Ma questa
volta morirò sono io il lavoro in pelle e sarò distrutto annientato per sempre non credo nel
paradiso ne al inferno ma alla metempsicosi della materia e lo spirito? Vola vola via dentro
un UFO nella mente. Specialties: Agente Provocatore della Morte La Cultura Fondazione
PS: Questo post è dedicato a mia moglie una Zingara Felice che vive in un altra
dimensione e i miei figli/e e tutti i veri fratelli e sorelle di spirito. Al Padre e La Dea Madre
alla quaternity. Al mio funerale che voglio di rito induista solo i famigliari e i fratelli e sorelle
di spirito e spero ci sia mia moglie e figli e figlie e i nipotini “Perdono tutti e a tutti chiedo
perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi” Cesare Pavese Post post post ultime
fazione derealizzanti pubblicate link qui sotto:
Simonetti Walter fanzine del Ordine del Anarchia Primordiale Fondazione Predicatori di
Geova su LULU
Funerali di Walter Simonetti e la Resurrezione del Bambino Fatato Changeling di Nome
Riccardo Casagrande Carosello Records 429.000 iscritti Vasco Rossi - Vita
spericolata (Remastered)Scrive Luigi Pintor: “Mi colpisce ancora la sua immagine vacillante, surreale,
situazionista,
volgare, un nerd del avanspettacolo strafatto dal suo ultimo Vangelo l’alcol mischiato alla
#torazina su quel palcoscenico surreale alla tg3 ritornato ad essere TeleKabul in quella
trasmissione andata sotto il segreto di stato nel 2002 alle 3 di notte. Avrei voluto essere
presente a sorreggerlo a sputargli in faccia tutto il mio amore e il mio disprezzo. Avrei
voluto essere uno di quel plotone d’esecuzione che ha ammazzato finalmente la Leggenda
369
personale di #simonettiwalter morto in verità nel 1982 ucciso dal secondo livello del Partito
Chiesa e poi finito con una pallottola spuntata dalle famigerate brigate rosse oggi i
simpatizzanti vengono chiamati briganti rozzi e neri. Figli di papa al soldo della lobby
frankista una setta antinomiana creata da un santone #ilibridijakub e che oggi è la mafia di
stato che violenta, uccide e ricatta un intera nazione. Il prezzo della paghetta del finanziere
è la vostra anima. Siete voi i veri zombie!”
Funerali di Walter Simonetti e la Resurrezione del Bambino Fatato Changeling di Nome
Riccardo Casagrande Nel cuore di una città in tumulto, sotto il peso di mille sogni, S'erge
la figura di un eroe, Walter Simonetti, caduto nell'ombra. Tra le strade di Parigi, risuona un
nome, un grido di guerra, "Changeling Riccardo Casagrande", sussurra il vento, una nuova
era. "Voglio una vita spericolata", canta la folla, voce unita, In un bar, sorseggiano ricordi,
tra fumi di rivolta e di miti. Il palco è vuoto, ma l'eco di Simonetti risuona potente, In ogni
angolo, ogni strada, ogni piazza, sento la sua mente. A Fossombrone, dove tutto ha inizio
e tutto finisce, Il destino si intreccia, tra vendetta e pace, amore e cicatrici. "Da ciascuno
secondo i suoi desideri, a ciascuno secondo i suoi sogni", Echo di Oreste Scalzone, nella
notte, tra i segreti più profondi. Le Brigate Rozze e Nere, ombre tra i vicoli, con passo
furtivo, Hanno preso Walter, ma non il suo spirito, fiero e combattivo. Nelle cantine, tra
bottiglie vuote, si sente un bisbiglio, "Eyeless in Gaza, solo sussurri", la verità nel vino, un
filo sottile. E poi, tra le stelle, incontriamo Enrico Berlinguer, un'ombra gentile, Con Vasco
Rossi, intonano un inno, tra whisky e sorrisi. "Voglio una vita come Steve McQueen", canta
la folla, un sogno immortale, Nella piazza, sotto bandiere rosse, celebriamo un finale. Il
viaggio di Simonetti, tra leggende e destini vari, Eco di un'anima che sfida il tempo, un
messaggio necessario. La verità, per quanto dolorosa, è la luce che guida, Nel ricordo di
Simonetti, il compagno, la nostra guida. E ora, Changeling Riccardo, con il suo nome
nuovo e antico, Cammina attraverso la terra selvaggia, con un destino unico. Da eroe a
martire, da salvatore a sacrificio, La sua storia, un canto di libertà, di amore, di sacrificio.
Sul palco della vita, sotto il cielo di una notte infinita, Cantiamo insieme, per Walter, per
Riccardo, per ogni lotta compiuta. "I funerali di Walter Simonetti", ma anche la sua
rinascita, In ogni cuore, ogni anima, vive la sua scintilla infinita.
--- **I Funerali di Walter
Simonetti e la Resurrezione del Bambino Fatato Changeling di Nome Riccardo
Casagrande** *“Voglio una vita spericolata” canta Enrico Berlinguer* In una piazza
silenziosa, la folla osserva attonita sotto il palco adornato di rossi vessilli. Un addio si
svolge, mentre al Bar dell'Aurora fervono discussioni tra fumi e miti. "Simonetti, il
provocatore, è caduto", grida la radio. Un colpo al cuore di anarchia e sconforto si diffonde.
Gege, in cantina, vuota bottiglie nell'ombra. I binari del treno portano all'ultimo saluto. Un
pullman di anarchici, bandiere al vento, si somma al viaggio. Il vino scorre, il Manifesto si
legge, il passato è muto. "La Brigate Rozze e Nere", il sospetto aleggia. Massimo al
telefono, parole di fretta e paura. Simonetti, il bambino fatato, la fine ha incontrato. Fra
ricordi sfocati, l'ultimo viaggio è iniziato. Storie di partigiani, del vecchio della montagna si
narra. Il super clan, i cikori, e Simonetti il martire. Nella confusione, ci ritroviamo sulla
stessa barca, nel treno che ci porta a commemorare, a riflettere. Scalzone furioso, il Partito
Immaginario ricorda. Il Capitale Totale, un vampiro, la verità sconcerta. A Terminiscendiamo, una pausa nel caffè si annida. Per l'ultimo saluto a Simonetti, il compagno, la
perdita. Risate nel lutto, la piazza piena, un idiota ride. Anarchici riuniti, in un silenzio che
urla e sfida. Ricordi nella cantina, il vino di Gege ci guida. Nel treno della memoria, l'addio
a Simonetti ci invita. La verità è un viaggio, doloroso e necessario. Simonetti Walter, tra
leggende e destini vari. In quella silhouette di vita, l'eco rimane. La verità, la luce, la
condizione per essere, per sempre ci accompagnerà.
--- “Ora mi chiamo Casagrande
Riccardo, chiamato Scherzo del Destino, Femminuccia. Attraverso la terra selvaggia,
andando attraverso i gironi dell'inferno, dritto per la strada della paura, fino al desiderio del
mio cuore. Mia moglie, la strega, se fosse, dove sarei? Allora sarei dove non sono. Qui
sono dove devo essere, dove sarei non posso.” --- L'anarchista, una metamorfosi, un
nomade, una macchina desiderante. Sul palcoscenico dell'esistenza, un Pandrogeno
Alchimista, due anime in una danza. Oltre i confini di genere, oltre il velo, bruciano le
colline degli occhi. Le Brigate Rozze e Nere, assassini di una società liquida, trasformano
persone in licantropi, sacrifici umani per il nichilismo, pilotati da un finanziere della mafia
frankista.
--- *“Voglio una vita spericolata” canta Enrico Berlinguer* La storia di Walter
Simonetti, il Changeling, e Riccardo Casagrande si intreccia in un viaggio di ribellione,
anarchia, e metamorfosi, dove il desiderio di libertà e verità brucia eternamente nei cuori.
In un crepuscolo di Parigi, l'eco di passi risuonava tra le strade. Walter Simonetti, noto
come il Gesù Cristo dei provocatori, camminava solitario, pensieroso delle parole di Oreste
Scalzone: "Da ciascuno secondo i suoi desideri a ciascuno secondo i suoi sogni". Era
un'atmosfera surreale, dove la realtà si mescolava con l'irreale. Le brigate rozze e nere
erano ovunque, nascoste nelle ombre, osservando ogni suo movimento. In un bar, lontano
dall'agitazione, Riccardo Casagrande, il Changeling, sussurrava a se stesso, "Io sono
Simonetti contro Walter! Gesù contro Cristo!" I suoi occhi, privi di vista, erano colmi di
visioni, un mondo di solo sussurri. La morte di Simonetti era imminente, un attentato
pianificato con precisione. Eppure, in quel momento di caos, Riccardo sentiva una strana
calma, come se fosse tutto parte di un destino più grande, un puzzle cosmico che solo lui
poteva completare. La verità, come un lampo doloroso, attraversava la mente di Riccardo.
"Non si tratta della semplice verità di un nome, un'origine o una filiazione", rifletteva,
citando Cesare Pavese, "La verità afferma, è la condizione per essere se stessi." Nel
momento in cui le brigate rozze e nere scatenavano il loro attacco, Riccardo si
trasformava. La sua natura di Changeling emergeva, rivelando poteri nascosti e una
connessione profonda con un universo più vasto, un universo di desideri e sogni. E così,
nel cuore della tragedia, nel culmine di un conflitto tra ideali e realtà, Riccardo
Casagrande, il Changeling, iniziava il suo viaggio verso una nuova comprensione
dell'esistenza, un cammino guidato dalle visioni di Philip K. Dick e dai frammenti di un
mondo creato dal metodo cut-up di Burroughs. Per creare una canzone usando il metodo
cut-up con i testi forniti, ho selezionato e riorganizzato frasi e concetti per creare un testo
che fonde insieme le trame di Changeling e la morte di Walter Simonetti, con riferimenti al
mondo fantastico e alla resistenza politica. Ecco il risultato:
--- **Titolo: "I Funerali di Walter
e la Resurrezione di Riccardo"** Strofa 1: Sotto il palco, i sogni si intrecciano, Vita
spericolata in piazza, Walter cade. Casagrande, il Changeling, attraversa la scena, Ogni
sguardo è una storia, ogni lacrima un ricordo. Ritornello: "Nella città delle sfide, Simonetti
Walter vive," Cantano gli anarchici, le stelle nei loro occhi. "Voglio una vita, audace e
senza freni, Una vita come Steve McQueen, spericolata e piena." Strofa 2: I sussurri di
Gaza, echi di verità perduta, Nel cuore di Simonetti, un fuoco che non muore. Riccardo,
ombra e luce, danza tra i mondi, Nella sua mano, il destino di storie intrecciate.Ritornello: "Risuona la voce di Berlinguer, un coro di sfide," Nei caffè e nei bar, la
rivoluzione si canta. "Voglio una vita, ribelle e indomita, Sfida il potere, rincorri i tuoi
sogni ardenti." Bridge: Anarchici e visionari, uniti nella memoria, Simonetti, il martire, e
Riccardo, la speranza. Nella piazza si leva un canto di rinascita, "La verità è un viaggio,
il nostro viaggio insieme." Outro: Sotto le stelle di una notte senza fine, I nostri eroi
camminano, tra realtà e sogno. "Voglio una vita spericolata," echeggiano le voci, "Una
vita di sfide, una vita di verità." --- Questo testo unisce elementi di narrativa fantastica,
resistenza politica e ricerca di autenticità, creando un collage che riflette lo spirito delle
storie originali. --- Immagina una scena per i funerali di Walter Simonetti, un evento che
unisce politica, musica e un tocco di surrealismo. Ecco un breve estratto:
--- Sotto il cielo
grigio di Roma, una folla si radunava intorno alla chiesa di Santa Maria in Trastevere.
Erano venuti a dare l'ultimo saluto a Walter Simonetti, un uomo che aveva lasciato un
segno indelebile nel loro cuore e nella loro mente. Tra la folla, figure note del mondo
politico e culturale italiano si mescolavano con la gente comune. Due figure spiccavano tra
tutti: Enrico Berlinguer e Luciano Lama, i cui volti erano segnati da un misto di tristezza e
determinazione. Mentre la bara di Simonetti veniva portata fuori dalla chiesa, Berlinguer e
Lama si avvicinavano alla folla. Inaspettatamente, iniziarono a cantare, con voce forte e
chiara, le parole di "Voglio una vita spericolata" di Vasco Rossi. Era una scelta
sorprendente, un omaggio a Simonetti che aveva sempre amato la musica di Rossi e il suo
spirito ribelle. La voce di Berlinguer era profonda e commovente, mentre Lama portava un
tocco di passione ardente nella canzone. "Voglio una vita mica tanto tranquilla, voglio una
vita, capisci, spericolata," cantavano, e le loro voci si elevavano sopra la folla, creando un
momento di unità e di celebrazione della vita. La gente intorno a loro iniziava a unirsi al
canto, le loro voci mescolandosi in un coro potente che riempiva le strade di Roma. Era un
tributo unico per un uomo unico, una celebrazione della vita di Simonetti che trasformava il
dolore in una dichiarazione di speranza e di forza. Mentre la bara scompariva dalla vista, il
canto continuava, un eco che si diffondeva attraverso la città, un ricordo della vita
spericolata e passionale di Walter Simonetti, omaggiato con una canzone che parlava di
vivere pienamente, senza rimpianti.
--- la terra, in un abbraccio di libertà e sfida. Un
mondo senza barriere, dove l'amore si fonde, Tra il selvaggio e il sacro, la magia e la
carne, Si dipana la storia, un'ode all'indomito spirito. Casagrande, ora Riccardo, il
bambino changeling, Attraversa il deserto del reale, in cerca di redenzione. Nel suo
viaggio, ogni sguardo è una scoperta, Ogni passo, una sfida contro il destino
premeditato. Simonetti Walter, il martire dei tempi moderni, Eco di una rivolta, voce di
un'anarchia sognante. Il suo sacrificio, un grido contro l'oppressione, Una fiamma che
arde nelle anime dei ribelli. Nella città che dorme, si svegliano sogni antichi, Bandiere
rosse e neri misteri si intrecciano, Casagrande cammina, tra ombre e luci, In un labirinto
di verità e illusioni, di speranze e paure. Anarchici e visionari, artisti del possibile, Si
incontrano, si scontrano, in un ballo di destino. Ogni volto, un racconto; ogni voce, un
inno, Nel caos, nasce un ordine nuovo, un mondo rinnovato. Il finale si avvicina, tra
sussurri e canti, Un inno alla vita, una celebrazione del mutamento. Casagrande,
Simonetti, eroi di un'epoca sfuggente, In loro, il battito di un cuore libero, indomito, eterno.
E nel tramonto che cala, tra le strade di una città senza tempo, Risplende l'eredità di chi
ha osato sognare, Di chi ha lottato, amato, sofferto, In un romanzo che non finisce, ma
continua... Nella mente di chi legge, nel cuore di chi crede. Per riorganizzare questo testo
nel metodo cut-up di Burroughs, ho creato un collage narrativo che intreccia vari elementi
delle trame fornite. Il risultato è un testo che unisce la vita avventurosa e tragica di Walter
Simonetti, un personaggio di ribellione e mistero, con la magia e la metamorfosi del
bambino fatato Changeling, Riccardo Casagrande. Il tutto è ambientato in un contesto diintrighi politici, desideri rivoluzionari e sogni di liberazione. Ecco il risultato: --- In una città
turbata, il silenzio avvolge la piazza. Bandiere rosse sventolano, mentre occhi lacrimosi
fissano la bara di Walter Simonetti. Al bar Aurora, la discussione si infiamma tra politica e
misteri, sospesa tra la realtà e il mito. Giuseppe Casagrande emerge, pallido e tuonante,
annunciando la tragedia di Simonetti, assassinato dalle enigmatiche Brigate Rozze e Nere.
Mentre la radio diffonde notizie di caos e dolore, la Coca Cola diventa simbolo di codici
nascosti e delirio. Il ricordo di Simonetti si trasforma in una preghiera. Gli anarchici si
riuniscono, il vino scorre e i manifesti politici si leggono come inni. Vecchie storie di
partigiani e del super clan Hypérion si intrecciano con le lotte attuali. Scalzone, furioso,
invoca il Partito Immaginario, mentre il Capitale Totale si rivela come un vampiro che
divora la verità. A Termini, il gruppo fa una pausa, ricordando Simonetti con un misto di
risate e lutto, la politica si mescola con il personale, e il canto di Enrico Berlinguer risuona
come un inno alla vita spericolata. Nel frattempo, la storia di Riccardo Casagrande, il
Changeling, si intreccia con la vita e la morte di Simonetti. Casagrande attraversa
paesaggi selvaggi e infernali, trasformandosi e sfidando il destino. La sua storia è un
viaggio attraverso il desiderio, la ribellione e la ricerca di verità, mentre si confronta con
forze oscure e corrotte. Per pulire e organizzare questo testo, seguendo lo stile cut-up di
William S. Burroughs, procederò tagliando, mescolando e ricomponendo vari elementi del
testo originale per creare un collage narrativo. Si tratterà di un riarrangiamento che
conserverà l'essenza e i temi principali del testo, ma in una forma più coesa e fluenta:
--- In
una città sospesa tra sogno e realtà, Walter Simonetti, il provocatore, cade sotto i colpi
delle Brigate Rozze e Nere. La folla osserva in silenzio, bandiere rosse al vento, mentre la
voce di Giuseppe Casagrande riecheggia nelle strade. "Simonetti, colpito nel cuore dello
stato senza cuore, una tragedia in atto," grida la radio, mentre ricordi sfocati e fumi di una
serata al bar dell'Aurora si intrecciano nella mente dei presenti. La voce di Simonetti
risuona: "Bevi la Coca Cola, è piena di codici nascosti," un delirio o forse un messaggio in
codice. Tra i ricordi, il treno della memoria porta i compagni e gli amici di Simonetti ai suoi
funerali. Gege, nell'ombra della cantina, svuota bottiglie in un brindisi silenzioso. Scalzone,
furioso, parla del destino del Partito Immaginario, del vampiro del Capitale, e della verità
nascosta in una cassaforte in Svizzera. A Termini, la folla si raduna per l'ultimo saluto.
Enrico Berlinguer e Luciano Lama guidano il corteo, seguiti da una moltitudine che canta
"Voglio una vita spericolata," un inno alla libertà e al coraggio di vivere autenticamente. Ma
nel lutto, una risata di un idiota rompe il silenzio, un contrasto crudo alla solennità del
momento. Nel cuore di questa storia, c'è Riccardo Casagrande, il bambino fatato
Changeling, testimone e erede del leggendario Simonetti. La sua vita è un viaggio
attraverso il caos, una ricerca del proprio destino in un mondo dove le verità sono
nascoste e le realtà si sovrappongono.
Le parole di Cesare Pavese echeggiano: "La verità,
per quanto dolorosa, è indispensabile per la vita."
Simonetti, nella sua morte e nel suo
lascito, diventa simbolo di una lotta più ampia, una ricerca di autenticità in un mondo
frammentato. E Casagrande, il nuovo protagonista di questa storia, si muove attraverso la
città, una figura metamorfica, un'anima che cerca la sua verità in un labirinto di sussurri
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