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Scarica "Mariani romanzo rizomatico.pdf"SIMONETTI CASAGRANDE
RICCARDO
L’EQUILIBRIO DEGLI
ERRORI romanzo rizomatico
Manuale di dissoluzione per filosofi e idioti
(Cut-Up da Mario Mariani, a colpi di
Burroughs, Cioran e acido solforico)
3Nota biografica – Mario Mariani,
l’eretico
senza patria
Mario Mariani nacque in una data che nessuno ricorda,
forse a Firenze, forse in un vicolo di fumo e specchi.
Scrittore, pornografo, filosofo da taverna, visse come un
virus in una civiltà che disprezzava. L‘equilibrio degli
egoismi non fu un libro, ma un ordigno: parole rubate al
caos, scritte in trance sotto lampade a gas, tra bicchieri
di assenzio e insulti ai critici borghesi. Mariani non
apparteneva a nessuna scuola. Disertò il futurismo, rise
di Marx, sputò su Hegel. Lo chiamavano ―il pornografo‖
perché i suoi romanzi squarciavano il velo della morale
con la precisione di un bisturi. Visse tra esili volontari e
caffè di terza categoria, sempre con un taccuino
macchiato di vino, annotando frammenti di un mondo
che collassava. Dicono che bruciò metà dei suoi
manoscritti in una notte di delirium tremens, ridendo tra
le fiamme. Mariani non cercava seguaci, ma complici.
Morì, forse, o forse si dissolse in un cut-up cosmico,
lasciando solo eco: ―L‘errore è l‘unica salvezza.‖ Questo
libro è il suo testamento rubato.
4Introduzione al metodo cut-up – Manifesto
del disordine pensante
Il cut-up non è un metodo, è un‘arma. Inventato da
Burroughs, rubato da Dada, perfezionato nel caos, è il
coltello che sventra la linearità del pensiero. Prendi un
testo, taglialo, spargi i pezzi, ricombinali: la verità
emerge dal disastro. Non c‘è ordine nel cut-up, perché
l‘ordine è la menzogna dei filosofi, dei preti, dei
burocrati. Le parole, liberate dalle catene della sintassi,
gridano significati che non sapevi di conoscere. Questo
libro è un cut-up: L‘equilibrio degli egoismi di Mariani è
stato smembrato, violato, ricomposto in un mosaico di
errori e visioni. Non leggi, partecipi a un sabotaggio. Il
cut-up non spiega, non consola, non salva. È
un‘esplosione controllata, un invito a pensare storto, a
distruggere il Logos con le sue stesse armi. Qui non
troverai sistemi, ma frammenti che tagliano. Se cerchi
coerenza, fuggi. Se cerchi un senso, brucialo. Il cut-up è
la filosofia del futuro: non costruire, disfare. Non capire,
ma colpire. Questo libro è il tuo complice. Armati di
forbici.
5Indice
• Nota biografica – Mario Mariani, l’eretico senza
patria ……………………………………………………. 3
• Introduzione al metodo cut-up – Manifesto del
disordine pensante …………………………………. 4
• Prefazione Eretica – “Questo libro è contro tutto”
……………………………………………………………. 5
• Capitolo I – Anatomia dell’Idea morta
…………………………………………………………………
………….. 7
• Capitolo II – Socialismo senza Ragione
…………………………………………………………………
……….. 10
• Capitolo III – Dialettica degli sciacalli
…………………………………………………………………
………… 13
• Capitolo IV – Il fascismo è una metafora del
fallimento ………………………………………………….
16
• Capitolo V – Muspilli: la fine della civiltà alfabetica
……………………………………………………… 19
• Capitolo VI – Fine dell’ideologia, inizio dell’errore
………………………………………………………… 22
• Appendice – Evangelio del Disordine
…………………………………………………………………
………….. 25
• Unione degli Egoisti – Il popolo non esiste / Za la
Mort …………………………………………………. 29
• Intro – Manifesto di disertori filosofici
…………………………………………………………………
……. 29
• I. Funzionamento della farsa (editori, filosofi,
lustrascarpe) ……………………………………….. 30
• II. L’ordine è il nome segreto del terrore
6…………………………………………………………………
…. 31
• III. La famiglia è un altare di marciume
…………………………………………………………………
…… 32
• IV. Marx, Hegel, l’intestino della storia
…………………………………………………………………
……. 33
• V. Apologia dell’ignoranza – Il filosofo è un clown
……………………………………………………… 34
• VI. Il borghesismo come cancro
…………………………………………………………………
………………. 35
• VII. Visione futura – L’uomo post-specie
…………………………………………………………………
…. 36
• VIII. Coda – Manuale cut-up per sopravvissuti
……………………………………………………………. 37
• Liturgia finale per la dissoluzione dell’Io
…………………………………………………………………
…. 38
• Cronologia eretica degli errori filosofici
…………………………………………………………………
….. 39
• Preghiera per l’estinzione
…………………………………………………………………
………………………. 40
• Catalogo degli dèi defunti
…………………………………………………………………
………………………. 41
7Prefazione Eretica – “Questo libro è contro
tutto”
Non leggete questo libro se amate la coerenza.
Non
cercate qui la verità: troverete solo vene scoperte e
parole che non cicatrizzano.
Questo libro è stato scritto con coltelli, non con
penne.
È un‘aggressione, non un discorso.
È un
montaggio osceno, un collage di errori, un elogio del
pensare male.
Contro Aristotele e contro Marx.
Contro il Logos e
contro il Capitale.
Contro chi vuole ordinare
l‘universo.
Contro chi vuole spiegare il male con una
formula dialettica.
Contro i filosofi che credono nei
sistemi
e contro i politici che rubano le parole della
filosofia per addomesticare i popoli.
Questo libro è contro tutto.
E soprattutto contro il
tempo che lo contiene.
Nessuna ideologia si salva.
Nessun ordine
regge.
Tutto è sabotato.
La morale è spezzata.
La
forma è sputata.
Se stai leggendo,
non sei un lettore,
sei un complice.
Benvenuto nel fallimento.
8Capitolo I – Anatomia dell’Idea morta
«Il pensiero è ginnastica. L‘Idea, un manubrio
arrugginito nella palestra dell‘Accademia.»
Kant s‘inginocchia davanti alla geometria, ma il bambino
guarda l‘orizzonte e ride.
Hegel danza come una
bertuccia sopra le categorie, inventa la sintesi del nulla,
beve tè col Kaiser.
Nietzsche, il poeta, diserta. Non è
filosofo, è una febbre.
Il pensiero è un‘eruzione, non un
sistema.
«Il diritto senza cannoni muore.»
Il Logos marcia con lo stivale prussiano.
Giorgio Hegel scopre il movimento dialettico: tesi,
antitesi, sintesi, ossessione.
Ma il pensiero si disfa
prima del terzo passo, inciampa, si rompe il naso.
Il
professor Gallucci lo raccoglie e lo rimanda in cattedra.
―Perfettamente il contrario,‖
sussurra il bambino tra le
colonne cadute.
Il mondo si piega in un gioco di inversioni.
I filosofi non
creano, ma ruotano.
Roteano sopra i cadaveri delle
idee, come avvoltoi sopra i detriti logici dell‘idealismo.
«L‘Essere e il Non Essere sono una sola bestemmia.»
Il tempo logora ogni sistema, anche quello che crede di
esser eterno.
La logica è un giocattolo spezzato nel
cortile del pensiero.
Capitolo II – Socialismo senza Ragione
«Il socialismo non è una macchina. È il peccato di
pensare troppo.»
Il marxismo è un orologio rotto che segna sempre l‘ora
della rivoluzione fallita.
Le classi si urtano nei vicoli
ciechi dell‘economia politica.
La lotta è una pantomima
9tra padroni e salariati sotto un cielo di carta pesta.
Il
socialismo è volontà — o non è.
«Diviene per la volontà dei migliori.»
Non per dialettica, ma per aristocrazia spirituale.
I sindacati russi controllano le fabbriche, i bambini
lavorano sei ore al giorno per costruire l‘utopia,
mentre
in Italia si cantano inni davanti ai piatti vuoti.
Gallucci bacia il crocifisso e bestemmia la Nep.
I salari
reali affondano come relitti sotto il peso delle bugie
statistiche.
―Io sono socialista a modo mio.‖
Così parla colui che rifiuta Marx e accoglie Epicuro.
L‘edonismo razionale è una morale di lotta e godimento.
Non si costruisce il futuro con la penitenza.
Nel ventre del partito ci sono solo intestini
aggrovigliati:
militanti, quadri, reduci, collettivisti,
anarchici da caffè, teorici senza fame.
Il comunismo è
una parola svuotata,
una lampadina accesa in una
stanza già incendiata.
―L‘uguaglianza è una trappola. La libertà è un rischio.‖
Ma chi ha il coraggio di rischiare?
I capitalisti sorvegliano il lungomare:
duecentomila
italiani mangiano ostriche col sangue degli operai.
Chi
li mantiene?
Il socialismo è morto nella sua culla ideologica,
e
cammina ancora come un cadavere ben vestito.
―Io ho scritto romanzi. Ma erano marmi sepolti.‖
Capitelli e ossa dure.
Teorie nascoste sotto la polvere
dei personaggi.
I giornalisti lo chiamavano pornografo.
Non avevano
letto nulla.
Non avevano mai letto.
Capitolo III – Dialettica degli sciacalli
«Perfettamente il contrario.»
Così comincia ogni
filosofia.
10Ogni pensatore è un bambino che grida ―no!‖ davanti al
padre concettuale.
Kant corregge Hume, Hegel
capovolge Kant, Marx ribalta Hegel —
e tutto resta
nella stanza delle inversioni.
Il capovolgimento è un tic.
Una mania da
laboratorio,
un gioco con le marionette della ragione.
La dialettica è un circo:
la tesi entra sul
monociclo,
l‘antitesi la prende a frustate,
la sintesi
mangia fuoco.
«Ogni opposizione è una penetrazione», diceva
Fichte.
Ma a forza di penetrare, il pensiero si lacera.
Il professor Gallucci applaude Hegel, lo chiama ―vita del
concetto‖,
ma il concetto è morto, nudo, sbranato dai
filosofi da cattedra.
La triade non funziona.
Cinque
dita, eppure vogliono farti credere che siano tre.
―Domanda, risposta, conclusione.‖
No: domanda, salto,
implosione.
Il dubbio di Socrate è sepolto sotto montagne di
sistemi.
Hegel ha imbalsamato la filosofia.
Croce
cerca di ripulire il cadavere, ma l‘odore persiste.
L‘idealismo è un bluff.
Un affare da parrucchieri dello
spirito.
Ogni volta che nomini ―l‘essere‖, il ―non essere‖ ti ride
dietro.
Essere = non essere?
Allora tutto è nulla.
E
dal nulla nasce il Partito.
Il marxismo ha preso in prestito la trappola dialettica
e
l‘ha piantata nella testa del proletariato.
Pensare in triadi, agire in fallimenti.
Il pensiero non evolve, devia.
Un‘idea si incaglia, un
particolare diventa totalità,
e l‘intelligenza si perde tra
mille sfumature di impotenza.
«Il demone dell‘orgoglio canta in fondo allo stomaco del
filosofo.»
È la fame dell‘ultimo dio: l‘analogia.
Scienza e filosofia si guardano da lontano.
Una ha i
numeri, l‘altra ha le allucinazioni.
E il popolo ha solo
11fame.
«La filosofia non ha mai concluso nulla.»
È l‘arte di camminare sul bordo dell‘assurdo.
La dialettica non è rigore, è retorica da manicomio.
―Tu batti la campagna‖, dice Gallucci.
No: la dialettica batte la testa.
Capitolo IV – Il fascismo è una metafora del
fallimento
«Il fascismo rappresenta i tamburi tettoni e il saluto
idiota.»
Ragazzi senza memoria sfilano in uniforme gridando
parole vuote.
Mai stati in trincea, ma pronti a morire in
teatro.
D‘Annunzio è diventato slogan,
Farinacci un
vocabolario di minacce.
I combattenti veri hanno
disertato le adunate.
―La mia solitudine è una civetteria.‖
Mariani non si confonde con la farsa.
Le ossa sono
dure, le parole pure.
Il pensiero non deve marciare.
Gallucci stringe la croce e bacia la camicia nera.
Legge
i libri senza leggerli,
critica senza capire,
crede senza
sapere.
«Non si può essere più fascisti di così»,
scrive
Mariani,
e intanto smonta il meccanismo del consenso
come un orologiaio infuriato.
Fascismo:
una coreografia per idioti,
una tragica
operetta che puzza di carnevale e censura.
―Lasciateli fare.‖
Gli antifascisti non hanno bisogno di combattere:
i
fascisti si autodistruggono,
sono il proprio carnefice.
La stupidità al potere è una macchina a moto perpetuo.
Si nutre d‘inconsapevolezza,
si veste
d‘onore,
governa con la frusta e la superstizione.
Il fascismo è un fallimento truccato da vittoria.
Sostiene
12l‘ignoranza con l‘alfabeto ridotto a slogan.
Ama la
scuola che non insegna e la radio che urla.
Invoca la
―morale cattolica‖ per giustificare la rapina.
Parla
d‘―ordine‖ e vive nel caos.
―Il diritto armato è la sola giustizia‖,
ma il fascismo ha
solo il manganello.
Parla di ―spirito italico‖ mentre svende l‘anima ai
latifondisti.
I figli rideranno:
«Papà, quant‘eri fesso!»
E rideranno forte, davanti alle statue cadute.
Mariani li ha già visti:
i ministri del nulla,
gli
scribacchini da sottoscala,
i critici venduti.
Il fallimento è dentro.
Nella grammatica,
nei
discorsi,
nei saluti.
È un alfabeto marcio.
―Io non sono anarchico,
ma anche l‘anarchia è
borghese.‖
Tutto è borghese.
Anche la rivolta ….
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