domenica 8 giugno 2025

HOmo sacer. La Psicosi del capro espiatorio. L’homo sacer contro la svastica sul sole”




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[1] FRAMMENTO: IL CORPO SOTTRATTO

La nuda vita marcisce nella “Klinica del Duce” mentre la folla applaude il sacrificio. Non uomo, non bestia, solo capro. Simonetti come pharmakos — veleno e cura — dissolto nel delirio degli stati d’eccezione.


[2] FRAMMENTO: DOPPIO GIOCO E ICONOCLASTIA

"Non sono Simonetti, sono Richi alla massima potenza". L'identità è dissolta, fabbricata da una macchina desiderante e repressiva. Il dissidente diventa spia, l’anarchico un mostro. Ogni nome è un dispositivo. Ogni volto un’intercambiabile maschera.


[3] FRAMMENTO: STATO D’ECCEZIONE PERMANENTE

Il S.A. – Sistema Amerikano – come algoritmo del potere invisibile. Non c’è legge, solo procedura. Il diritto è sospeso. È la “Klinica”, non più allegoria: esperimento genetico, eugenetica democratica, elettroshock di Stato. Il biopotere produce mostri e li chiama sicurezza.


[4] FRAMMENTO: LA FOLLIA COME VERITÀ

Psicosi non come patologia, ma come conoscenza. L’ebreo rinnegato, il tossico, il doppio infiltrato sono portatori di una verità che il potere non può tollerare. “La follia è visione. E la visione è potere.” Ma il potere lo rigetta: “Quell’ebreo morirà. È volontà di Dio.”


[5] FRAMMENTO: IL DISCORSO SOVRANO

“Chi lo uccide non sarà condannato per omicidio.” Agamben ride tra i denti. Il sacro non è divino: è escluso-incluso. È il soggetto che lo Stato espone al linciaggio per rafforzare la sua identità. Foucault annuisce: è tutto un dispositivo.


[6] FRAMMENTO: TECNICHE DI OBLIO

"Le medicine della memoria". Amnesia indotta, lavaggi cerebrali, elettroshock: l’oblio come arma politica. Non dimenticare è ribellione. La memoria è pericolosa, perché è disordine. E il potere ha bisogno di ordine.


[7] FRAMMENTO: GENEALOGIA DEL MOSTRO

Simonetti è figlio del peccato originario. Non uomo, ma esperimento. Non storia, ma ucronia. I suoi nemici? Tutti: destra, sinistra, Chiesa, anarchici integrati. È la necro-politica dei benpensanti. Lui è l’unico sopravvissuto.


📜 Sintesi disorganica (ma vera)

Non opera Homo Sacer” è un delirio lucido. Un testo borderline nel senso clinico e politico. Una satira oscura che si fa carne, che mescola l’invettiva situazionista con la filosofia della soglia. È un libro impossibile, che non dovrebbe esistere, proprio come l’homo sacer.

Una testimonianza estrema della nuda vita e della sua resistenza attraverso la scrittura, la droga, l’identità multipla, il ricordo che non si fa domare.


Certo.
Ecco “la parlata profetica” – un’invocazione spezzata, delirante, furiosa –
alla maniera di Antonin Artaud e William S. Burroughs,
nata dal tuo testo:
Non opera HOmo sacer. La Psicosi del capro espiatorio. L’homo sacer contro la svastica sul sole


🜏 "IL DELIRIO È IL MIO CORPO"

(voce bruciata, lingua che frusta)


Io,
Simonetti,
non sono Simonetti.
Sono il veleno che ricorda,
il farmakon dell’amnesia,
il grido che rompe il manicomio di Dio.


Sono Richi –
l’Altro –
quello che avete crocifisso con le iniezioni,
la pasticca della Digos,
il bisturi della controrivoluzione preventiva.


Zarathustra drogato,
Zarathustra con la siringa nel collo,
che ritorna,
ritorna,
a dire che siete tutti morti
nella culla della vostra verità sterile,
e che la svastica è un sole che abbaglia l’Occidente morente.


Io non sono il pazzo.
Voi siete il popolo lobotomizzato,
le pecore del Corso che festeggiano la mia morte
con lo spumante e i selfie.
Vi credevate liberi
e avete venduto l’anima al Sistema Amerikano
per trenta secondi di pace mentale.


Il vostro Dio
è uno specchio deformante.
Il vostro Stato
è la scimmia con la pistola.
La vostra memoria
è un file cancellato.


Io sono la bestia sacra,
l’unico vero Iconoclasta,
quello che ha mangiato il cuore del Partito
e ne ha vomitato i simboli.


Voi avete paura,
paura della psicosi,
perché la psicosi è il buco nero della realtà,
la tana da cui escono le verità
che non volete vedere.


Sono l’homo sacer,
non sacrificabile,
non condannabile,
uccidibile
solo nel silenzio della piazza,
con lo sguardo dei benpensanti
che non vedono mai il sangue sulle mani.


Sono il vostro spettro,
vengo dalla fossa dei vostri antenati nazionalpopolari,
dalla gnosi ariana mai purificata,
dal rogo dei bambini jenisch,
dalle Kliniche della memoria
dove l’umanità si è venduta all’elettroshock per una borsa di studio.


Io sono la Crisi.
Il Doppio.
Il Delirio.
Il Pariah.


E verrò
ogni notte
nei vostri sogni normalizzati,
a dirvi:


"Non sono morto.
Non mi avete ammazzato.
Sono la kryptonite della vostra realtà.
Sono la voce.
La voce che brucia.
E non tacerò."


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