La rivincita di Walter
solo le parole
le tue parole
distruggono una persona
un individuo diventa niente
un parodia di se stesso
solo le parole
le mie parole
distruggono una persona
un individuo diventa niente
ridicolo in balia del mondo
la sua forza svanisce
il suo ego in mille pezzi
questa è la rivincita di Walter
uno scherzo troppo bello
troppo lungo
la vita di un uomo
decisa nelle stanze segrete del potere
una condanna atroce senza appello
il medioevo torna con la sua inquisizione
la vita di un uomo
segnata da uno stuolo di cavallette
in un manicomio a cielo aperto
un moderno gulag mandato avanti
2da una strana alleanza
dai colori rossi, bianchi, neri e azzurri
la fine del viaggio
una via iniziatica
durata un'intera vita
i conti col passato tornano
con la sua compensazione
il male e la sua satira
anche se per pochi minuti
la fanno da padroni
davanti ad un pubblico
allibito, scandalizzato
scuro in volto dal suo odio
questa è la rivincita di Walter
niente altro si nasconde
dietro la mia faccia senza espressione
un angelo dalla parola
spezzata
solo cammino nella città
così piccola
che per me è sempre nuova
pericolosa piena di insidie
non la conosco
vengo da un altro mondo
fatto di tanta TV e solitudine
dal mio confino dorato
senza traffico e amici
solo cammino nella città
e senza motivo mi ritrovo
al centro dell'attenzione
urla grida di rabbia
contro di me
un angelo dalla parola spezzata
un processo in piena regola
senza giudici e avvocati
la moltitudine in balia
dei propri istinti bestiali
uno stuolo di carnivori
ha fame io sono il loro piatto prediletto
le loro parole magiche
“femminuccia mongoloide non puoi
5parlare.."
chiedo aiuto ma non c'è nessuno
proprio nessuno a cui rivolgersi
una donna solo una donna
mi rivolge un pensiero
di rassicurazione di protezione
solo cammino nella città
persone che non conosco
mi rivolgono la parola
come gulli di periferia
cercano la loro preda
e non è questione di intelligenza
e di buona educazione
sono sopraffattori merde umane
usano le parole per umiliarti
provocarti
"femminuccia mongoloide non puoi
parlare.."
un angelo dalla parola spezzata
non ha più le ali per volare
ma la forza della disperazione
per odiare odiare
questa città infame
una storia tranquilla
è una storia tranquilla
di uomini come si deve
pronti a tutto
per la giustizia
per i propri figli
così diversi
ma così uguali
uniti dalla gnosi dalla verità
che solo loro hanno
nel loro sangue
io li vedo non posso farne a meno
camminare con le loro maschere di
cartapesta
alcuni gridano contro il mondo
coi loro vestiti alternativi
la loro differenza
pensano di sapere cosa è giusto
e cosa non lo è
giudicano dalle loro vette
senza pietà chi non può difendersi
credendosi radicali
nell'offendere una persona che sta male
ma alla fine tornano sempre
dal ministro della gnosi
della verità
8e la loro differenza se ne va
diritta nella cerimonia
dell'omertà
è una storia tranquilla
di uomini come si deve
pronti a tutto
per la giustizia
per i propri figli
così diversi
ma così uguali
uniti dalla gnosi dalla verità
che solo loro hanno
nel loro sangue
io li vedo non posso farne a meno
camminare con le loro maschere di
cartapesta
molti altri vivono nella realtà
fatta di bei vestiti e cocaina
compiaciuti del loro conto in banca
capiscono il mondo sanno come vivere
sono contemporanei ultramoderni
non hanno memoria del loro passato
negano tutto anche l’evidenza
ma chi sono? cosa sono?
non c'è risposta che valga
alla fine tornano sempre
dal ministro della gnosi
9della verità
e la loro modernità se ne va
diritta nella cerimonia
dell'omertà
Pirati del ventesimo secolo
ti ricordi dei
pirati del ventesimo secolo la fratellanza
erano i primi anni ottanta
sembrava tutto finito
il riflusso
il grido moralista delle mummie
il loro patto di sangue con lo stato di polizia
i nuovi politici liberalsocialisti
mascherati pomposi pieni di promesse
con tanta voglia di potere di denaro
e noi
pirati del ventesimo secolo la fratellanza
aspettavamo il nostro turno impazienti
quel giorno arrivò
ed è difficile da dimenticare
quel nome quel simbolo
il livello 14
loro erano mio padre
dei padri maledetti
quel libro il regno dell'apostasia
per me era vangelo
quella parola senza senso
comunisti stirneriani era un regalo
che mi fecero in quel momento di
11confusione
ma il gioco le speranze durarono poco
dal telegiornale la notizia
trovati impiccati in Francia
i dirigenti del livello 14
loro erano mio padre
e noi
pirati del ventesimo secolo la fratellanza
imparammo la lezione
la vita continuava
ma finché durava
non ci saremmo fermati
non ci saremmo arresi
il consiglio aveva deciso
il consiglio aveva deliberato
io una semplice pedina
che amava il doppio gioco
però lo spettro della disgregazione ,
della divisione
si stava avvicinando
con la sua spada
con il suo prezzo...e non saremmo più stati
gli stessi
ti ricordi
pirati del ventesimo secolo la fratellanza
ho sognato una Rapina
è una storia semplice
agghiacciante
fatta di violenza
di inganni
io una macchina da guerra
che tutti credono finita
io un operaio della quinta colonna
abbandonato a se stesso
quelle parole sei ingestibile
che ti lasciano solo odio
contro il mondo
contro Dio
ho sognato una rapina
ad un furgone portavalori
un piano che faceva acqua da tutte le parti
e lo scontro a fuoco
finito nel sangue
ho sognato di essere un esecutore
di vendette altrui
ho sognato di essere una pedina
in un gioco pericoloso
ho sognato di giocare
un partita persa in partenza
ma rimane quel codice morale
quel briciolo di dignità
Il viaggio a Parigi di Tavor 27
È l’ultimo tentativo
Il viaggio solo andata per Parigi
L’ultima spiaggia da cui scappare
Zion non è poi così lontana
Una forza misteriosa mi guida
Rido e piango allo stesso tempo
A Torino alla stazione mi sento euforico
Un'altra munizione dal salvadanaio
per Tavor 27
è un viaggio lungo due bottiglie di vino
mi riscaldano il corpo e la mente
arrivato nella città degli esuli
il mio sogno cade in mille pezzi
due italiani mi portano in giro
per locali
la lingua mi estrania da tutto
ma rido ubriaco di disperazione
poi l’incontro
la piazza piena ad aspettarmi
Tavor 27 ha ancora qualcosa da dire
Da urlare con rabbia ai quattro venti
Quello che vedo è un universo frantumato
La nostra grande società degli unici
In guerra per spartirsi il nulla
Incontro quelli che un tempo consideravo
fratelli e sorelle
20È un addio o un arrivederci
Non ho risposte da dare
Ora in macchina in un giro
Turistico nella città degli esuli
Discorsi strani palazzi vecchi
stanno ad indicare un passato
dopo anni mi ritrovo
Nella sede del compianto
partito dell’anarchia
Dopo anni mi ritrovo
Davanti alla scuola
Del vecchio della montagna
Troppo per una notte
Troppo per Tavor 27
Potrebbe essere l’inizio
Di una nuova vita nella nostra Zion
Ma le leggi che l’uomo non ha mai
rispettato
Mi cacciano via dalla mia vita
Il mattino mi sveglio in un hotel
Che non conosco
Scappo via cerco un altro rifugio
Mi sento osservato ancora
Una forza misteriosa
mi guida alla fine del viaggio
Una maledizione sopra di me
Mi impone il silenzio dell’attesa
Dopo di che tutto può avvenire
il sapore della fuga
è una sensazione particolare
che non so definire
le parole non bastano mai
è il cuore a parlare
questo il prezzo da pagare!!
ma voglio capire andare fino in fondo
le voci nella testa
mi portano lontano
ancora attacchi di panico
sono un pedina che qualcuno muove sulla
scacchiera
ma non c'è partita
il palio la mia vita
è bastata una lettera per farmi
impazzire
non era nulla
e sono stanco di questo gioco
la prossima mossa la fuga
ha un sapore strano
una liberazione
da questa mondo
prendo il treno solo andata
Bologna Padova Venezia
16Il Carnevale nei campi
ubriaco di vita mi muovo tra la gente
è questo il sapore della fuga
ma come è piccolo il mondo
vedo gente conosciuta
troppa per essere un caso
quella notte una dimensione alternativa
nascosta celata
si affaccia per l'ultima volta
mi offrono in un piatto d’argento
la torazina
apre delle porte
e poi le richiude per sempre
davanti ai miei occhi
il passato il presente il futuro
quei minuti quelle ore
valgono anni di vita senza senso
mille domande hanno
una sola risposta
tu sei il capro espiatorio
tu sei leggenda
sei uno spettro
che non vuol morire …
la fuga
17ancora la fuga un viaggio senza fine
senza una meta
senza un amico che ti aspetta
giorno per giorno
camminando come un matto
con il cuore che manda segnali pericolosi
ed io non capisco
queste leggi così dure
da rispettare
e così facili da trasgredire
una via iniziatica
lungo la quale ci si perde
si dimentica il proprio passato
la propria identità
la propria follia
dalla quale non voglio uscire
L’ebreo che ride
sono al centro di una stella
immobile mi guardo intorno
è desolante lo spettacolo
che offre l'uomo ai suoi figli
un voce terrificante si alza
e le luci della ribalta
sono puntate contro
l'ebreo che ride
una mente acida ubriacata di follia
un artista della dislessia
della schizofrenia del linguaggio
sono al centro di una stella
ed è terribile ascoltare
quelle parole magiche
ebreo ebreo ebreo
deicida sionista assassino demone
schifoso depravato deficiente terrorista
mongoloide satanista
una comunità ha bisogno
di un nemico
sono al centro di una stella
guardo a destra e a sinistra
sento delle voci familiari
23noi non siamo ebrei
noi non siamo ebrei
questa litania si ripete all'infinito
è desolante lo spettacolo
che offre l'uomo ai suoi figli
l'individuo si perde nella folla
con le sue pulsioni aberranti
sento delle voci
inveire senza ritegno
ebreo ebreo ebreo
deicida sionista assassino demone
schifoso depravato deficiente terrorista
mongoloide satanista
io sono solo
l'ebreo che ride
una mente acida ubriacata di follia
un artista della dislessia
della schizofrenia del linguaggio
non ho mai aperto la Thorah
non conosco la cultura ebraica
sono solo l'ebreo che ride
ho una colpa un giorno ho creduto
di essere joshua ben-joseph
martoriato sulla croce
ho una colpa un giorno ho creduto
di essere figlio dell'uomo
assassino della morale
24sono al centro di una stella
immobile mi guardo intorno
ricordo il passato
quella foto
nel Caos nasce l'ebreo che ride
quella foto
dove il figlio dell'uomo
diventa un artista della dislessia
della schizofrenia del linguaggio
una mente acida ubriaca di follia
dove un esercito di stolti
agisce senza memoria per passare alla
storia
sono al centro di una stella
sono l'ebreo che ride
il regno della paranoia
è un calore anomalo
pensieri che vanno diritti al cervello
non capisci cosa sia
ti tremano le gambe
ti manca il respiro
è il regno della paranoia
della paura
vorresti fuggire
ma non puoi
ti chiedono cosa c'è che non va
e tu non sai rispondere
Wanted vivo o morto
pensi stai per crollare
ma vedi l'insegna del bar
una bottiglia di vino qualsiasi
già ti senti meglio
ma è un'illusione
e dura poco
è il regno della paranoia
della paura
ti guardi spesso le spalle
pensi di essere seguito
da persone che hanno poco di umano
pensi di essere dentro una storia gigantesca
un complotto contro di te
il mondo intero ce l'ha con te
27ti senti solo
in perenne movimento
forse è questa la follia
così si diventa pazzi
Wanted vivo o morto
è una continua allucinazione
ma non hai preso droghe
dialoghi minacce parole sussurrate
se ne vanno via come neve al sole
è il regno della paranoia
della paura
ti credi furbo
ma la schizofrenia ha mangiato la tua vita
così folle da stampare
la tua condanna
una pistola in mano ad Isabella
contro di te l'ebreo che ride
poi un giorno i gerarchi del partito
ti chiamano in disparte
hanno un foglio un volantino con la tua foto
e c'è scritto
Wanted vivo o morto
la compagnia fittizia
una notte in bianco
a pensare e poi quel nome
la compagnia fittizia
un circolo vizioso radical chic
a Fossombrone
il pianeta rosso
l'avanguardia artistica in vendita
per pochi soldi
fuori spargiamo la voce
è un diluvio di anime illuminate
ragazzi uomini e donne
di diversa estrazione si uniscono
in grida esultanti
il vecchio della montagna
trascina giovani
in scherzi e parodie artistiche
la città è sconvolta
dalla compagnia fittizia
alcuni si spogliano fanno l'amore
iniziano orge depravanti
uomini consumati dall'alcol
e dalla follia ritrovano se stessi
ritrovano le voglie e i desideri
persi al mercato del lunedì
nei bagni del bar corso
si sentono voci ansimanti
ancora ancora
30il carnevale è tornato
con la compagnia fittizia
la città incontra la notte
tra suoni e danze macabre
il capo stecca dei giovani
col torso nudo
parla in modo ridicolo
ad una platea ubriaca
la notte continua
non c'è più controllo
sirene della polizia girano a vuoto
noi col sorriso ghignante
portiamo la parabola
della compagnia fittizia
è un allucinazione collettiva
la via della mano sinistra
con la sua magia nera e rossa
dopo giorni di festa
arriva il foglio di via
con pochi stracci
e tanta voglia di vivere
noi e la compagnia fittizia
voliamo verso mete esotiche
dal nome suadente
ma dovunque si ripete
la magia la follia
dell'eterno ritorno
dell'oltre uomo e del suo carnevale
31la volontà di potenza
finita al mercato delle pulci
espulsi per buona condotta
torniamo a casa
la compagnia fittizia
e i suoi personaggi
in cerca d'autore
passano sotto i fuochi
della città dei suoi valori
ci ritroviamo seduti
al centro della piazza
a discutere di cinema
di un film dal nome importante
la compagnia fittizia
un circolo vizioso radical chic
a Fossombrone
il pianeta rosso
col suo mentore folle
il vecchio della montagna
una mantide nuda sta defecando
sembra uno stolta in mezzo
ai maiali
e gli altri personaggi
uomini e donne importanti
professori, pittori, imprenditori
operai senza coscienza
ragazze che si credono provocatrici
gelose della vita dei paria
uno scontro tra titani
32in balia degli eventi
dissacrano se stessi
aiutati dalla mano invisibile
dell'intoccabile
nel Duomo si celebra
la messa della provocazione
i cristiani devoti
guardano sbigottiti
i loro comandamenti andare in frantumi
il ministro officiante
un vecchio ringiovanito
da un miracolo luciferino
ride dell'amore di Cristo
e del sue gregge
dai sani principi
l'ultima scena
in psichiatria
la compagnia fittizia
legata al letto
sopra i tavolini apparecchiati
grida di felicità
i medici senza emozioni
guardano questo soggetto
che sta per morire
adesso finalmente
sono nella storia
sono maledetti
la mano di Elohim il Gobbo Internazionale
il vecchio della montagna
con le stampelle
lo sguardo vorace
chiedeva voleva la forza
bastavano pochi grammi
della polvere magica
la trasformazione avveniva subito
ora in piedi senza bastoni
coi capelli lunghi e neri
invocava il sole
cantava l'anarchia
Dioniso era risorto
la mano di Elohim
il Gobbo Internazionale
adesso eravamo in tre
il padre il figlio e lo spirito santo
in prima linea contro la realtà
in macchina
una decapottabile sfarzosa
tra le figure e gli spettri
della città giravamo minacciosi
eravamo la mano di Elohim
il Gobbo Internazionale
antichi Dei della follia e del Panico
trascinavamo con noi
una compagnia di allegri burloni
fuoriusciti dal lavoro
35visagisti di cultura pop
sempre pronti al pianto
come bambini viziati
degli utili idioti
ma era solo una maschera
una delle tante che un uomo può mettere
danzavano nudi al centro del corso
come animali si dibattevano
senza sosta
erano una legione della discordia
uomini e donne plagiati
dallo sguardo del maestro
invocavamo il nome di DIO
dentro il duomo
prima piano poi sempre più forte
Elohim Elohim Elohim Elohim
Elohim Elohim Elohim Elohim
dal Comune occupato
si spargeva la voce
il Gobbo Internazionale
diffondeva una musica sinuosa
per risvegliare l'anarchista
nasceva così la Repubblica dei Consigli
una macchina nichilista nomadica
dove il movimento è tutto
e il fine è nulla
un piccolo soffio di desiderio nella tempesta
della storia
si era infranto nelle scogliere
36del compromesso della realtà
e dei valori sempre uguali a se stessi
l'ultimo raggio di sole
l'ultimo rave dentro il cuore della bestia
l'ultima festa collettiva senza padroni
in diretta televisiva
diceva addio Fossombrone bella
Paura e disgusto a Bologna
tutto quello che è successo
quel sabato notte a Bologna
era già avvenuto
dentro me uno strano sogno
una visione
dell'eterno ritorno
mi ha condotto
alla città più libera d'Italia
ogni strada
ogni luogo visitato
ogni parola detta
erano già scritte nel libro
del mio presente
col mio sangue
la schizofrenia del linguaggio
la follia dei miei discorsi
l'abbandono e la solitudine
hanno portato l'esplosione
e tutti hanno strillato
parole di veleno
Paura e disgusto a Bologna
e tutti hanno gridato
parole d'infamia
Paura e disgusto a Bologna
e tutti hanno pianto
parole di vendetta
Paura e disgusto a Bologna
39i miei compagni d'avventura
erano per me quasi degli
sconosciuti la sorte
di un ex-pirata del ventesimo secolo
era affidata all'istinto
ma ubriachi è facile perdersi
Paura e disgusto a Bologna
ma non per questo
sono trapassato e poi risorto
questa è la dimensione ufficiale
che si rompe facilmente
dietro si vede la bestia
e il suo inganno il Programma
aveva solo e soltanto
una direttiva
<Questo X-File senza controllo
questa leggenda
questo esperimento
deve essere distrutto
per sempre>
dei delinquenti da strapazzo e
120 grammi possono aiutare il demone
nel suo viaggio di ritorno all'inferno
il Programma aveva solo una voce
<è solo uno scherzo del destino un paria un
ebreo di altri tempi non è immortale e se
campa ....>
40il telegiornale della domenica
non "mente"
guardavo la TV strafatto e ridente
vivo nonostante tutto e tutti
<ieri notte a Bologna un ragazzo
completamente drogato e ubriaco
manda una ragazza in overdose
inseguito dalla polizia fa perdere
le sue tracce>
ma non lo era in overdose
però il folle era ubriaco e drogato
veniva da Milano, nato a Milano
così diceva il TG
ed io guardavo la TV strafatto e ridente
vivo nonostante tutto e tutti...
il Programma aveva solo una voce
<è solo uno scherzo del destino un paria un
ebreo di altri tempi non è immortale e se
campa...>
Film -L'esplosione 1996
in piedi dentro una stanza
luccicante
fucili pistole e mitra
l'armeria degli ufficiali
non conosco le ragioni
del mio rapporto
il sergente maggiore
gioca con una Beretta
e me la punta addosso
sembra non aver paura
ma la sua voce trema
-ti devo ammazzare..
sul momento non capisco
forse è uno scherzo
ma non è divertente
poi mi mostra dei fogli
un'infinità di condanne
senza appello
chiedo l'ultimo desiderio del condannato
sul tavolino c'è una bottiglia di whisky
e delle sigarette
bevo e fumo per essere un po' stonato
alla soglia della morte
ma ho in mente qualcosa di diverso
un'idea geniale non mi tradisco
mentre lo guardo immobile
il sergente maggiore spara
ed io gli sono addosso
55nella colluttazione
l'esplosione lui muore
mi chiudo dentro
ed aspetto
con la bottiglia di whisky in mano
non ho scampo
sono un "disertore"
i militari arrivano dalle scale eccitati
vogliono chiudere per sempre la partita
ormai ubriaco
mi guardo attorno le bombe a mano
le getto nelle scale
senza staccare la linguetta
loro ridono -deficiente ritardato non le sai
usare-
poi l'idea geniale l'esplosione
e loro non ridono più
la stanza e sotto tiro vetri in frantumi
mi getto a terra vicino c'è un Bazooka
con la forza della disperazione
dalla finestra l'esplosione
dalla piazza della caserma le grida
dei soldati
con sorpresa vogliono trattare
entra il capitano
insieme a due uomini e un bambino
vogliono convincermi alla resa
il capitano avanza
ed io sparo l'esplosione
56cade a terra ferito
si ritirano ormai però è finita
meglio morto che in galera
come Butch Cassidy e Sundance Kid
penso al finale del film
ora che il Mucchio Selvaggio non esiste più
posso crepare con dignità
esco fuori con un mitra
puntato verso l'alto
solo pochi secondi di vita
sento la morte avanzare
è una liberazione..
titoli di coda
guardo il mio corpo dissanguato
guardo le persone esterrefatte
guardo quel bambino e rido
-"Gippo" è stata una giornata uggiosa-
rido come un matto
2015
mi ritrovo con Butch Cassidy e Sundance Kid
a bere un whisky
-siamo morti per essere vivi-
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