domenica 1 giugno 2025

Wanted Simonetti Walter 2025


 




La rivincita di Walter

solo le parole

le tue parole

distruggono una persona

un individuo diventa niente

un parodia di se stesso

solo le parole

le mie parole

distruggono una persona

un individuo diventa niente

ridicolo in balia del mondo

la sua forza svanisce

il suo ego in mille pezzi

questa è la rivincita di Walter

uno scherzo troppo bello

troppo lungo

la vita di un uomo

decisa nelle stanze segrete del potere

una condanna atroce senza appello

il medioevo torna con la sua inquisizione

la vita di un uomo

segnata da uno stuolo di cavallette

in un manicomio a cielo aperto

un moderno gulag mandato avanti

2da una strana alleanza

dai colori rossi, bianchi, neri e azzurri

la fine del viaggio

una via iniziatica

durata un'intera vita

i conti col passato tornano

con la sua compensazione

il male e la sua satira

anche se per pochi minuti

la fanno da padroni

davanti ad un pubblico

allibito, scandalizzato

scuro in volto dal suo odio

questa è la rivincita di Walter

niente altro si nasconde

dietro la mia faccia senza espressione



un angelo dalla parola

spezzata

solo cammino nella città

così piccola

che per me è sempre nuova

pericolosa piena di insidie

non la conosco

vengo da un altro mondo

fatto di tanta TV e solitudine

dal mio confino dorato

senza traffico e amici

solo cammino nella città

e senza motivo mi ritrovo

al centro dell'attenzione

urla grida di rabbia

contro di me

un angelo dalla parola spezzata

un processo in piena regola

senza giudici e avvocati

la moltitudine in balia

dei propri istinti bestiali

uno stuolo di carnivori

ha fame io sono il loro piatto prediletto

le loro parole magiche

“femminuccia mongoloide non puoi

5parlare.."

chiedo aiuto ma non c'è nessuno

proprio nessuno a cui rivolgersi

una donna solo una donna

mi rivolge un pensiero

di rassicurazione di protezione

solo cammino nella città

persone che non conosco

mi rivolgono la parola

come gulli di periferia

cercano la loro preda

e non è questione di intelligenza

e di buona educazione

sono sopraffattori merde umane

usano le parole per umiliarti

provocarti

"femminuccia mongoloide non puoi

parlare.."

un angelo dalla parola spezzata

non ha più le ali per volare

ma la forza della disperazione

per odiare odiare

questa città infame



una storia tranquilla

è una storia tranquilla

di uomini come si deve

pronti a tutto

per la giustizia

per i propri figli

così diversi

ma così uguali

uniti dalla gnosi dalla verità

che solo loro hanno

nel loro sangue

io li vedo non posso farne a meno

camminare con le loro maschere di

cartapesta

alcuni gridano contro il mondo

coi loro vestiti alternativi

la loro differenza

pensano di sapere cosa è giusto

e cosa non lo è

giudicano dalle loro vette

senza pietà chi non può difendersi

credendosi radicali

nell'offendere una persona che sta male

ma alla fine tornano sempre

dal ministro della gnosi

della verità

8e la loro differenza se ne va

diritta nella cerimonia

dell'omertà

è una storia tranquilla

di uomini come si deve

pronti a tutto

per la giustizia

per i propri figli

così diversi

ma così uguali

uniti dalla gnosi dalla verità

che solo loro hanno

nel loro sangue

io li vedo non posso farne a meno

camminare con le loro maschere di

cartapesta

molti altri vivono nella realtà

fatta di bei vestiti e cocaina

compiaciuti del loro conto in banca

capiscono il mondo sanno come vivere

sono contemporanei ultramoderni

non hanno memoria del loro passato

negano tutto anche l’evidenza

ma chi sono? cosa sono?

non c'è risposta che valga

alla fine tornano sempre

dal ministro della gnosi

9della verità

e la loro modernità se ne va

diritta nella cerimonia

dell'omertà


 Pirati del ventesimo secolo

ti ricordi dei

pirati del ventesimo secolo la fratellanza

erano i primi anni ottanta

sembrava tutto finito

il riflusso

il grido moralista delle mummie

il loro patto di sangue con lo stato di polizia

i nuovi politici liberalsocialisti

mascherati pomposi pieni di promesse

con tanta voglia di potere di denaro

e noi

pirati del ventesimo secolo la fratellanza

aspettavamo il nostro turno impazienti

quel giorno arrivò

ed è difficile da dimenticare

quel nome quel simbolo

il livello 14

loro erano mio padre

dei padri maledetti

quel libro il regno dell'apostasia

per me era vangelo

quella parola senza senso

comunisti stirneriani era un regalo

che mi fecero in quel momento di

11confusione

ma il gioco le speranze durarono poco

dal telegiornale la notizia

trovati impiccati in Francia

i dirigenti del livello 14

loro erano mio padre

e noi

pirati del ventesimo secolo la fratellanza

imparammo la lezione

la vita continuava

ma finché durava

non ci saremmo fermati

non ci saremmo arresi

il consiglio aveva deciso

il consiglio aveva deliberato

io una semplice pedina

che amava il doppio gioco

però lo spettro della disgregazione ,

della divisione

si stava avvicinando

con la sua spada

con il suo prezzo...e non saremmo più stati

gli stessi

ti ricordi

pirati del ventesimo secolo la fratellanza


ho sognato una Rapina

è una storia semplice

agghiacciante

fatta di violenza

di inganni

io una macchina da guerra

che tutti credono finita

io un operaio della quinta colonna

abbandonato a se stesso

quelle parole sei ingestibile

che ti lasciano solo odio

contro il mondo

contro Dio

ho sognato una rapina

ad un furgone portavalori

un piano che faceva acqua da tutte le parti

e lo scontro a fuoco

finito nel sangue

ho sognato di essere un esecutore

di vendette altrui

ho sognato di essere una pedina

in un gioco pericoloso

ho sognato di giocare

un partita persa in partenza

ma rimane quel codice morale

quel briciolo di dignità



Il viaggio a Parigi di Tavor 27

È l’ultimo tentativo

Il viaggio solo andata per Parigi

L’ultima spiaggia da cui scappare

Zion non è poi così lontana

Una forza misteriosa mi guida

Rido e piango allo stesso tempo

A Torino alla stazione mi sento euforico

Un'altra munizione dal salvadanaio

per Tavor 27

è un viaggio lungo due bottiglie di vino

mi riscaldano il corpo e la mente

arrivato nella città degli esuli

il mio sogno cade in mille pezzi

due italiani mi portano in giro

per locali

la lingua mi estrania da tutto

ma rido ubriaco di disperazione

poi l’incontro

la piazza piena ad aspettarmi

Tavor 27 ha ancora qualcosa da dire

Da urlare con rabbia ai quattro venti

Quello che vedo è un universo frantumato

La nostra grande società degli unici

In guerra per spartirsi il nulla

Incontro quelli che un tempo consideravo

fratelli e sorelle

20È un addio o un arrivederci

Non ho risposte da dare

Ora in macchina in un giro

Turistico nella città degli esuli

Discorsi strani palazzi vecchi

stanno ad indicare un passato

dopo anni mi ritrovo

Nella sede del compianto

partito dell’anarchia

Dopo anni mi ritrovo

Davanti alla scuola

Del vecchio della montagna

Troppo per una notte

Troppo per Tavor 27

Potrebbe essere l’inizio

Di una nuova vita nella nostra Zion

Ma le leggi che l’uomo non ha mai

rispettato

Mi cacciano via dalla mia vita

Il mattino mi sveglio in un hotel

Che non conosco

Scappo via cerco un altro rifugio

Mi sento osservato ancora

Una forza misteriosa

mi guida alla fine del viaggio

Una maledizione sopra di me

Mi impone il silenzio dell’attesa

Dopo di che tutto può avvenire



il sapore della fuga

è una sensazione particolare

che non so definire

le parole non bastano mai

è il cuore a parlare

questo il prezzo da pagare!!

ma voglio capire andare fino in fondo

le voci nella testa

mi portano lontano

ancora attacchi di panico

sono un pedina che qualcuno muove sulla

scacchiera

ma non c'è partita

il palio la mia vita

è bastata una lettera per farmi

impazzire

non era nulla

e sono stanco di questo gioco

la prossima mossa la fuga

ha un sapore strano

una liberazione

da questa mondo

prendo il treno solo andata

Bologna Padova Venezia

16Il Carnevale nei campi

ubriaco di vita mi muovo tra la gente

è questo il sapore della fuga

ma come è piccolo il mondo

vedo gente conosciuta

troppa per essere un caso

quella notte una dimensione alternativa

nascosta celata

si affaccia per l'ultima volta

mi offrono in un piatto d’argento

la torazina

apre delle porte

e poi le richiude per sempre

davanti ai miei occhi

il passato il presente il futuro

quei minuti quelle ore

valgono anni di vita senza senso

mille domande hanno

una sola risposta

tu sei il capro espiatorio

tu sei leggenda

sei uno spettro

che non vuol morire …

la fuga

17ancora la fuga un viaggio senza fine

senza una meta

senza un amico che ti aspetta

giorno per giorno

camminando come un matto

con il cuore che manda segnali pericolosi

ed io non capisco

queste leggi così dure

da rispettare

e così facili da trasgredire

una via iniziatica

lungo la quale ci si perde

si dimentica il proprio passato

la propria identità

la propria follia

dalla quale non voglio uscire


L’ebreo che ride

sono al centro di una stella

immobile mi guardo intorno

è desolante lo spettacolo

che offre l'uomo ai suoi figli

un voce terrificante si alza

e le luci della ribalta

sono puntate contro

l'ebreo che ride

una mente acida ubriacata di follia

un artista della dislessia

della schizofrenia del linguaggio

sono al centro di una stella

ed è terribile ascoltare

quelle parole magiche

ebreo ebreo ebreo

deicida sionista assassino demone

schifoso depravato deficiente terrorista

mongoloide satanista

una comunità ha bisogno

di un nemico

sono al centro di una stella

guardo a destra e a sinistra

sento delle voci familiari

23noi non siamo ebrei

noi non siamo ebrei

questa litania si ripete all'infinito

è desolante lo spettacolo

che offre l'uomo ai suoi figli

l'individuo si perde nella folla

con le sue pulsioni aberranti

sento delle voci

inveire senza ritegno

ebreo ebreo ebreo

deicida sionista assassino demone

schifoso depravato deficiente terrorista

mongoloide satanista

io sono solo

l'ebreo che ride

una mente acida ubriacata di follia

un artista della dislessia

della schizofrenia del linguaggio

non ho mai aperto la Thorah

non conosco la cultura ebraica

sono solo l'ebreo che ride

ho una colpa un giorno ho creduto

di essere joshua ben-joseph

martoriato sulla croce

ho una colpa un giorno ho creduto

di essere figlio dell'uomo

assassino della morale

24sono al centro di una stella

immobile mi guardo intorno

ricordo il passato

quella foto

nel Caos nasce l'ebreo che ride

quella foto

dove il figlio dell'uomo

diventa un artista della dislessia

della schizofrenia del linguaggio

una mente acida ubriaca di follia

dove un esercito di stolti

agisce senza memoria per passare alla

storia

sono al centro di una stella

sono l'ebreo che ride



il regno della paranoia

è un calore anomalo

pensieri che vanno diritti al cervello

non capisci cosa sia

ti tremano le gambe

ti manca il respiro

è il regno della paranoia

della paura

vorresti fuggire

ma non puoi

ti chiedono cosa c'è che non va

e tu non sai rispondere

Wanted vivo o morto

pensi stai per crollare

ma vedi l'insegna del bar

una bottiglia di vino qualsiasi

già ti senti meglio

ma è un'illusione

e dura poco

è il regno della paranoia

della paura

ti guardi spesso le spalle

pensi di essere seguito

da persone che hanno poco di umano

pensi di essere dentro una storia gigantesca

un complotto contro di te

il mondo intero ce l'ha con te

27ti senti solo

in perenne movimento

forse è questa la follia

così si diventa pazzi

Wanted vivo o morto

è una continua allucinazione

ma non hai preso droghe

dialoghi minacce parole sussurrate

se ne vanno via come neve al sole

è il regno della paranoia

della paura

ti credi furbo

ma la schizofrenia ha mangiato la tua vita

così folle da stampare

la tua condanna

una pistola in mano ad Isabella

contro di te l'ebreo che ride

poi un giorno i gerarchi del partito

ti chiamano in disparte

hanno un foglio un volantino con la tua foto

e c'è scritto

Wanted vivo o morto



la compagnia fittizia

una notte in bianco

a pensare e poi quel nome

la compagnia fittizia

un circolo vizioso radical chic

a Fossombrone

il pianeta rosso

l'avanguardia artistica in vendita

per pochi soldi

fuori spargiamo la voce

è un diluvio di anime illuminate

ragazzi uomini e donne

di diversa estrazione si uniscono

in grida esultanti

il vecchio della montagna

trascina giovani

in scherzi e parodie artistiche

la città è sconvolta

dalla compagnia fittizia

alcuni si spogliano fanno l'amore

iniziano orge depravanti

uomini consumati dall'alcol

e dalla follia ritrovano se stessi

ritrovano le voglie e i desideri

persi al mercato del lunedì

nei bagni del bar corso

si sentono voci ansimanti

ancora ancora

30il carnevale è tornato

con la compagnia fittizia

la città incontra la notte

tra suoni e danze macabre

il capo stecca dei giovani

col torso nudo

parla in modo ridicolo

ad una platea ubriaca

la notte continua

non c'è più controllo

sirene della polizia girano a vuoto

noi col sorriso ghignante

portiamo la parabola

della compagnia fittizia

è un allucinazione collettiva

la via della mano sinistra

con la sua magia nera e rossa

dopo giorni di festa

arriva il foglio di via

con pochi stracci

e tanta voglia di vivere

noi e la compagnia fittizia

voliamo verso mete esotiche

dal nome suadente

ma dovunque si ripete

la magia la follia

dell'eterno ritorno

dell'oltre uomo e del suo carnevale

31la volontà di potenza

finita al mercato delle pulci

espulsi per buona condotta

torniamo a casa

la compagnia fittizia

e i suoi personaggi

in cerca d'autore

passano sotto i fuochi

della città dei suoi valori

ci ritroviamo seduti

al centro della piazza

a discutere di cinema

di un film dal nome importante

la compagnia fittizia

un circolo vizioso radical chic

a Fossombrone

il pianeta rosso

col suo mentore folle

il vecchio della montagna

una mantide nuda sta defecando

sembra uno stolta in mezzo

ai maiali

e gli altri personaggi

uomini e donne importanti

professori, pittori, imprenditori

operai senza coscienza

ragazze che si credono provocatrici

gelose della vita dei paria

uno scontro tra titani

32in balia degli eventi

dissacrano se stessi

aiutati dalla mano invisibile

dell'intoccabile

nel Duomo si celebra

la messa della provocazione

i cristiani devoti

guardano sbigottiti

i loro comandamenti andare in frantumi

il ministro officiante

un vecchio ringiovanito

da un miracolo luciferino

ride dell'amore di Cristo

e del sue gregge

dai sani principi

l'ultima scena

in psichiatria

la compagnia fittizia

legata al letto

sopra i tavolini apparecchiati

grida di felicità

i medici senza emozioni

guardano questo soggetto

che sta per morire

adesso finalmente

sono nella storia

sono maledetti



la mano di Elohim il Gobbo Internazionale

il vecchio della montagna

con le stampelle

lo sguardo vorace

chiedeva voleva la forza

bastavano pochi grammi

della polvere magica

la trasformazione avveniva subito

ora in piedi senza bastoni

coi capelli lunghi e neri

invocava il sole

cantava l'anarchia

Dioniso era risorto

la mano di Elohim

il Gobbo Internazionale

adesso eravamo in tre

il padre il figlio e lo spirito santo

in prima linea contro la realtà

in macchina

una decapottabile sfarzosa

tra le figure e gli spettri

della città giravamo minacciosi

eravamo la mano di Elohim

il Gobbo Internazionale

antichi Dei della follia e del Panico

trascinavamo con noi

una compagnia di allegri burloni

fuoriusciti dal lavoro

35visagisti di cultura pop

sempre pronti al pianto

come bambini viziati

degli utili idioti

ma era solo una maschera

una delle tante che un uomo può mettere

danzavano nudi al centro del corso

come animali si dibattevano

senza sosta

erano una legione della discordia

uomini e donne plagiati

dallo sguardo del maestro

invocavamo il nome di DIO

dentro il duomo

prima piano poi sempre più forte

Elohim Elohim Elohim Elohim

Elohim Elohim Elohim Elohim

dal Comune occupato

si spargeva la voce

il Gobbo Internazionale

diffondeva una musica sinuosa

per risvegliare l'anarchista

nasceva così la Repubblica dei Consigli

una macchina nichilista nomadica

dove il movimento è tutto

e il fine è nulla

un piccolo soffio di desiderio nella tempesta

della storia

si era infranto nelle scogliere

36del compromesso della realtà

e dei valori sempre uguali a se stessi

l'ultimo raggio di sole

l'ultimo rave dentro il cuore della bestia

l'ultima festa collettiva senza padroni

in diretta televisiva

diceva addio Fossombrone bella



Paura e disgusto a Bologna

tutto quello che è successo

quel sabato notte a Bologna

era già avvenuto

dentro me uno strano sogno

una visione

dell'eterno ritorno

mi ha condotto

alla città più libera d'Italia

ogni strada

ogni luogo visitato

ogni parola detta

erano già scritte nel libro

del mio presente

col mio sangue

la schizofrenia del linguaggio

la follia dei miei discorsi

l'abbandono e la solitudine

hanno portato l'esplosione

e tutti hanno strillato

parole di veleno

Paura e disgusto a Bologna

e tutti hanno gridato

parole d'infamia

Paura e disgusto a Bologna

e tutti hanno pianto

parole di vendetta

Paura e disgusto a Bologna

39i miei compagni d'avventura

erano per me quasi degli

sconosciuti la sorte

di un ex-pirata del ventesimo secolo

era affidata all'istinto

ma ubriachi è facile perdersi

Paura e disgusto a Bologna

ma non per questo

sono trapassato e poi risorto

questa è la dimensione ufficiale

che si rompe facilmente

dietro si vede la bestia

e il suo inganno il Programma

aveva solo e soltanto

una direttiva

<Questo X-File senza controllo

questa leggenda

questo esperimento

deve essere distrutto

per sempre>

dei delinquenti da strapazzo e

120 grammi possono aiutare il demone

nel suo viaggio di ritorno all'inferno

il Programma aveva solo una voce

<è solo uno scherzo del destino un paria un

ebreo di altri tempi non è immortale e se

campa ....>

40il telegiornale della domenica

non "mente"

guardavo la TV strafatto e ridente

vivo nonostante tutto e tutti

<ieri notte a Bologna un ragazzo

completamente drogato e ubriaco

manda una ragazza in overdose

inseguito dalla polizia fa perdere

le sue tracce>

ma non lo era in overdose

però il folle era ubriaco e drogato

veniva da Milano, nato a Milano

così diceva il TG

ed io guardavo la TV strafatto e ridente

vivo nonostante tutto e tutti...

il Programma aveva solo una voce

<è solo uno scherzo del destino un paria un

ebreo di altri tempi non è immortale e se

campa...>



Film -L'esplosione 1996

in piedi dentro una stanza

luccicante

fucili pistole e mitra

l'armeria degli ufficiali

non conosco le ragioni

del mio rapporto

il sergente maggiore

gioca con una Beretta

e me la punta addosso

sembra non aver paura

ma la sua voce trema

-ti devo ammazzare..

sul momento non capisco

forse è uno scherzo

ma non è divertente

poi mi mostra dei fogli

un'infinità di condanne

senza appello

chiedo l'ultimo desiderio del condannato

sul tavolino c'è una bottiglia di whisky

e delle sigarette

bevo e fumo per essere un po' stonato

alla soglia della morte

ma ho in mente qualcosa di diverso

un'idea geniale non mi tradisco

mentre lo guardo immobile

il sergente maggiore spara

ed io gli sono addosso

55nella colluttazione

l'esplosione lui muore

mi chiudo dentro

ed aspetto

con la bottiglia di whisky in mano

non ho scampo

sono un "disertore"

i militari arrivano dalle scale eccitati

vogliono chiudere per sempre la partita

ormai ubriaco

mi guardo attorno le bombe a mano

le getto nelle scale

senza staccare la linguetta

loro ridono -deficiente ritardato non le sai

usare-

poi l'idea geniale l'esplosione

e loro non ridono più

la stanza e sotto tiro vetri in frantumi

mi getto a terra vicino c'è un Bazooka

con la forza della disperazione

dalla finestra l'esplosione

dalla piazza della caserma le grida

dei soldati

con sorpresa vogliono trattare

entra il capitano

insieme a due uomini e un bambino

vogliono convincermi alla resa

il capitano avanza

ed io sparo l'esplosione

56cade a terra ferito

si ritirano ormai però è finita

meglio morto che in galera

come Butch Cassidy e Sundance Kid

penso al finale del film

ora che il Mucchio Selvaggio non esiste più

posso crepare con dignità

esco fuori con un mitra

puntato verso l'alto

solo pochi secondi di vita

sento la morte avanzare

è una liberazione..

titoli di coda

guardo il mio corpo dissanguato

guardo le persone esterrefatte

guardo quel bambino e rido

-"Gippo" è stata una giornata uggiosa-

rido come un matto

2015

mi ritrovo con Butch Cassidy e Sundance Kid

a bere un whisky

-siamo morti per essere vivi-



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